L’INPS ha avviato una nuova fase di controlli sui pagamenti delle pensioni per garantire che le risorse siano erogate esclusivamente ai beneficiari legittimi. Negli ultimi anni, la questione dei pagamenti previdenziali ha assunto sempre maggiore rilevanza, soprattutto per i pensionati residenti fuori dall’Italia.
Perché i controlli sono importanti
L’istituto di previdenza deve verificare la regolarità delle erogazioni e monitorare i pagamenti anche oltre confine, seguendo le migrazioni dei pensionati italiani. La mancata risposta alle comunicazioni inviate dall’INPS può comportare ritardi o blocchi temporanei delle rate mensili, rendendo fondamentale rispettare le scadenze e compilare correttamente la documentazione richiesta.
Come funzionano le nuove verifiche
Dal 17 settembre 2025 è partita una nuova campagna di accertamento dedicata ai pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, ad eccezione dei Paesi scandinavi e dell’Europa orientale già verificati in precedenza.
La gestione delle comunicazioni spetta a Citibank, che invierà i moduli da compilare. La scadenza per la restituzione è fissata al 15 gennaio 2026.
I pensionati coinvolti hanno diverse modalità per completare l’accertamento:
invio del modulo tramite posta;
consegna presso uno sportello Western Union;
utilizzo di un portale online dedicato per Paesi come Stati Uniti, Canada, Australia e Regno Unito.
Conseguenze in caso di mancata risposta
Se i moduli non saranno restituiti entro il 15 gennaio 2026, la pensione di febbraio 2026 potrà essere riscossa solo di persona in un’agenzia Western Union nel Paese di residenza.
Chi non provvederà entro il 19 febbraio 2026 subirà la sospensione totale dell’erogazione a partire dalla rata di marzo 2026. L’INPS sottolinea che non sono previste eccezioni: la misura riguarda esclusivamente i pensionati all’estero inclusi nella campagna di accertamento.
Obiettivo dei controlli
L’iniziativa mira a garantire la regolarità dei pagamenti e prevenire erogazioni indebite, proteggendo così le risorse pubbliche destinate alla previdenza.