Nella mattinata di ieri, presso la Casa Circondariale di Salerno, è stata eseguita una maxi perquisizione straordinaria che ha portato al sequestro di circa 30 telefoni cellulari e di un consistente quantitativo di sostanze stupefacenti, tra cui hashish e cocaina. A darne notizia è Marianna Argenio, vice segretario regionale del Sappe Campania, che ha sottolineato come l’operazione sia resa possibile grazie alla collaborazione di unità specializzate provenienti da altri istituti e settori regionali, coordinate dal direttore e dal comandante del reparto.

L’allarme del sindacato

«Il personale della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Salerno, pur tra mille difficoltà, continua ogni giorno a operare con abnegazione, professionalità e sacrificio», si legge nella nota diffusa dal sindacato, che definisce il corpo «un baluardo fondamentale per la sicurezza e la legalità all’interno degli istituti penitenziari».

Cellulari e droga nelle carceri: un fenomeno in crescita

Dal 2020, l’uso o il possesso non autorizzato di dispositivi di comunicazione da parte dei detenuti è considerato reato penale, mentre in passato era punito soltanto con provvedimenti disciplinari.

Nonostante il rafforzamento delle norme, il fenomeno appare in forte crescita: rispetto all’indagine condotta nel 2022 su richiesta della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, i casi di introduzione illecita di telefoni cellulari all’interno delle carceri sono in netto aumento.

L’ingresso di smartphone, microtelefoni e tablet negli istituti penitenziari è ritenuto estremamente pericoloso, poiché permette ai detenuti di mantenere contatti illeciti con l’esterno o di organizzare attività criminali anche dall’interno delle celle.

Controlli intensificati

Alla luce della situazione, le autorità hanno deciso di rafforzare le indagini e i controlli, potenziando le risorse della Polizia Penitenziaria per contrastare in modo più efficace l’introduzione di droga e dispositivi tecnologici negli istituti campani.