L’atmosfera è quella delle grandi occasioni a Vienna, dove al congresso della Società Europea di Diabetologia (EASD) sono stati presentati i risultati dello studio ATTAIN-1, pubblicati in parallelo sul New England Journal of Medicine. Protagonista assoluta è orforglipron, una molecola orale agonista del recettore GLP-1 che apre un nuovo capitolo nella lotta contro obesità e diabete di tipo 2.

Una compressa al posto delle punture

Negli ultimi anni, gli analoghi del GLP-1 iniettabili (come tirzepatide e semaglutide) hanno rivoluzionato il trattamento dell’obesità, garantendo cali ponderali paragonabili alla chirurgia bariatrica.

Ora, con orforglipron, la sfida si sposta su una compressa semplice da assumere, pensata per una platea ancora più ampia di pazienti.

Tra i suoi vantaggi principali:

si può prendere a qualsiasi ora, senza restrizioni di cibi o bevande,

non richiede conservazione in frigorifero,

è più pratica per chi viaggia o non ama le punture.

Quanto funziona davvero?

I dati dello studio ATTAIN-1 (oltre 3.100 pazienti in 9 Paesi) mostrano che la nuova pillola porta a una riduzione media del peso corporeo dell’11-12%, valori inferiori rispetto agli iniettabili (15-20%), ma comunque clinicamente rilevanti.

Oltre al calo ponderale, orforglipron riduce:

la pressione arteriosa sistolica,

i trigliceridi,

il colesterolo LDL, quello “cattivo”.

Il trattamento prevede una dose iniziale di 12 mg al giorno, aumentata gradualmente fino a un massimo di 36 mg, per ridurre al minimo gli effetti indesiderati.

Effetti collaterali e sicurezza

Come altri agonisti GLP-1, orforglipron può causare nausea, vomito, diarrea o stipsi.

I disturbi gastrointestinali tendono a ridursi con il tempo.

Una dieta ricca di fibre e piccoli pasti frequenti aiutano a gestirli.

Trattandosi di un farmaco a tutti gli effetti, sarà comunque il medico specialista a valutarne l’idoneità caso per caso.

Quando arriverà sul mercato?

Lo studio ATTAIN-1 è “registrativo” e i dossier saranno presto inviati a FDA ed EMA. Secondo le previsioni, la pillola anti-obesità potrebbe essere disponibile già dall’inizio del 2026, aprendo la strada a una nuova era terapeutica.

Come ha sottolineato il professor Paolo Sbraccia (Università Tor Vergata, Roma):

“Orforglipron funziona, ha pochi effetti collaterali e sarà particolarmente utile nei pazienti con obesità lieve o moderata. Non sostituirà del tutto i farmaci iniettabili, ma li affiancherà.”

FAQ – Domande frequenti
Come funziona orforglipron?

È un agonista del recettore GLP-1 che riduce l’appetito, migliora il controllo glicemico e favorisce la perdita di peso.

Quanto peso si può perdere con orforglipron?

In media l’11-12% del peso corporeo, secondo lo studio ATTAIN-1.

Quali sono gli effetti collaterali principali?

Nausea, vomito, diarrea o stipsi, soprattutto nelle prime settimane.

Quando sarà disponibile in Italia?

Se le agenzie regolatorie daranno il via libera, la commercializzazione potrebbe iniziare già nel 2026.