Una perquisizione eseguita dalla Polizia Metropolitana di Napoli ha portato alla scoperta di un impianto illegale di uccellagione in un terreno agricolo a Pompei. L’operazione, condotta dal personale guidato dal Comandante Lucia Rea e supportata da guardie volontarie e tecnici della LIPU, ha portato al sequestro di numerose trappole e al salvataggio di specie protette.
Trappole innescate e richiami vivi
Durante il blitz, gli agenti hanno rinvenuto 9 gabbie-trappole a scatto già attive, posizionate su pali e accompagnate da cardellini vivi usati come richiami acustici. Le trappole erano chiaramente pronte per la cattura illegale di uccelli selvatici.
Oltre 20 uccelli protetti rinchiusi in condizioni disumane
Nel terreno sono stati trovati 24 uccelli appartenenti a specie particolarmente protette, rinchiusi in gabbie sporche e maleodoranti. Tra gli esemplari sequestrati figurano:
Cardellini
Lucherini
Frosoni
Un pettirosso
Storni
Tordi bottacci
Oltre agli animali, le forze dell’ordine hanno sequestrato anche una rete da uccellagione e altre 24 trappole a scatto, strumenti usati comunemente nel bracconaggio contro l’avifauna.
Denunciato un recidivo per bracconaggio e maltrattamento
Il responsabile dell’impianto illegale, già recidivo per reati simili, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Le accuse sono gravi:
Esercizio dell’uccellagione
Cattura e detenzione di specie particolarmente protette
Maltrattamento di animali
Furto venatorio aggravato ai danni della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato italiano
Un patrimonio da tutelare
Gli uccelli selvatici, in particolare quelli protetti dalla legge e dalle direttive europee, rappresentano un bene comune e un patrimonio naturale. Atti come questi compromettono la biodiversità e violano gravemente le normative ambientali.