Il governo Meloni sta lavorando sulla Manovra 2025, con un’attenzione particolare al welfare familiare. Tra le proposte più rilevanti, si parla di modifiche all’Assegno Unico per i figli e di un’estensione del Bonus Mamme alle lavoratrici autonome con partita IVA. Scopriamo insieme le possibili novità.

Riforma dell’Assegno Unico: Cosa Potrebbe Cambiare
L’Assegno Unico per i figli, introdotto dal governo Draghi e operativo da marzo 2022, è uno dei principali strumenti di supporto alle famiglie italiane. Attualmente, copre circa 9,8 milioni di figli, ma con la nuova Manovra, il governo sta valutando una revisione significativa. Tra le ipotesi, c’è la riduzione dell’assegno base di 57 euro per le famiglie con un Isee superiore ai 45 mila euro o che non presentano l’Isee. Questo permetterebbe di destinare più risorse alle famiglie numerose e a quelle con disabili, rispondendo così alle critiche ricevute in passato.

 

Un altro cambiamento potrebbe riguardare il nome dell’Assegno Unico, seguendo la linea già adottata con il Reddito di Cittadinanza. Questa decisione si inserirebbe in una più ampia ristrutturazione del welfare familiare, con l’obiettivo di risolvere criticità di bilancio e migliorare l’accesso al beneficio, senza aumentare l’Isee delle famiglie. Tuttavia, la proposta ha già suscitato proteste da parte dell’opposizione, nonostante la maggioranza neghi qualsiasi intenzione di “smantellare” l’attuale sistema.

Estensione del Bonus Mamme alle Lavoratrici Autonome
Una delle novità più attese della Manovra 2025 riguarda l’estensione del Bonus Mamme alle lavoratrici autonome con partita IVA. Finora, questo bonus è stato riservato alle lavoratrici dipendenti, ma la nuova proposta prevede l’estensione anche alle autonome, offrendo uno sconto totale sui contributi previdenziali fino a 3.000 euro annui per le madri con tre o più figli. Per il 2024, si ipotizza che lo sconto possa essere esteso anche alle madri con due figli, a condizione che almeno uno abbia meno di 10 anni.

Questa misura rappresenterebbe un importante passo avanti verso una maggiore equità tra lavoratrici dipendenti e autonome, garantendo un supporto finanziario aggiuntivo alle madri che gestiscono una propria attività.