Una frana si è verificata questa mattina nel comune di Monte di Procida, nella zona dei Campi Flegrei. L’incidente ha coinvolto un costone di roccia situato nei pressi della spiaggia di Miliscola, generando una grossa nuvola di polvere che ha allarmato i bagnanti presenti sulla spiaggia. Fortunatamente, non ci sono state conseguenze per le persone, grazie anche al fatto che l’area colpita dalla frana era già stata interdetta a causa del pericolo di ulteriori cedimenti.

L’Osservatorio Vesuviano, con sede a Napoli, sta attualmente monitorando uno sciame sismico nella regione. Questa mattina, alle 11:59, si è registrata una scossa di magnitudo 2.6 con epicentro nella contrada Pisciarelli, al confine tra i comuni di Pozzuoli e Napoli, a una profondità di 3 km. Tuttavia, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha escluso qualsiasi correlazione tra la frana e l’evento sismico.

“In base ai dati in nostro possesso, non vedo relazioni tra la frana e una scossa di magnitudo 2.6, che è molto bassa e che si è verificata a circa 6 km di distanza,” ha spiegato Di Vito a LaPresse. “La frana è un evento che può verificarsi in momenti in cui gli eventi meteorologici favoriscono certi processi. Nei periodi di particolare siccità, i terreni tendono a riaggiustarsi e a franare. Dalle immagini, la frana sembra comunque molto piccola e ha creato una grossa nuvola di polvere perché il terreno è secco. Ma, ribadisco, non vedo correlazioni con lo sciame sismico che, tra l’altro, è di bassa entità.”

L’epicentro della scossa è localizzato a circa 10 km in linea d’aria dal punto della frana, nel comune di Monte di Procida, vicino al confine con Bacoli. Nonostante la vicinanza temporale tra i due eventi, gli esperti sottolineano che la modesta entità della scossa non è sufficiente a causare un evento di tale portata.

Non si registrano feriti a causa della frana, ma l’evento ha generato un comprensibile spavento tra i bagnanti della spiaggia di Miliscola, i quali hanno osservato con preoccupazione la grande nuvola di polvere sollevarsi a seguito del cedimento del costone di roccia.