Alla chetichella, senza dare nell’occhio, ieri mattina alcuni gestori dei chioschi di Mergellina sequestrati martedì dalla polizia municipale si sono recati nei pressi delle loro attività per valutare la possibilità di discutere del dissequestro degli chalet. Una delle gestori, visibilmente frustrata, ha alzato la voce contro una coppia che si era fermata a leggere il cartello dei sigilli: «Diteglielo che ci devono dare il lavoro», ha esclamato, riferendosi ovviamente al Comune, da cui è partito l’ordine di sequestro.
L’assessore alla Legalità del Comune, Antonio De Iesu, ha confermato che il problema principale è la mancanza di licenze per il commercio in sede fissa in quella zona. Dopo anni di tolleranza verso irregolarità e illegalità, c’è stato un cambio di rotta. L’intervento della Procura di Napoli ha reso chiaro che non è permesso occupare suolo pubblico senza autorizzazione, sottolineando l’importanza di prevenire che Mergellina diventi un punto di attrazione per esponenti della delinquenza.
Il blitz di martedì si inserisce in una serie di operazioni simili, compreso quello del 19 giugno scorso, durante il quale finirono sequestrati altri cinque chioschi per le stesse irregolarità. Nell’aria c’è la determinazione delle autorità di non fermarsi qui. Oltre ai chioschi, sono sotto controllo anche gli chalet e i punti di ormeggio. La Procura e il Comune non hanno alcuna intenzione di rallentare nella loro azione di contrasto all’occupazione illegale del suolo pubblico.





