Una scena brutale ha scosso i passeggeri della metro B di Roma, lasciando tutti sbalorditi e indignati. Una donna incinta è assalita da un branco, subendo calci e pugni mentre giaceva inerme a terra. I colpevoli, secondo le informazioni, risiedono nel campo rom di Castel Romano. Tre di loro sono individuati dagli agenti e si presume siano coinvolti nel racket dei borseggi nelle stazioni della metropolitana. Il loro coinvolgimento è confermato da un video diventato virale sui social media e dalla testimonianza della stessa vittima.
La donna, di origine croata e 39 anni, è trasportata d’urgenza al Policlinico Umberto I dopo il violento pestaggio, presentando un quadro clinico serio. Prima del ricovero, è stato necessario indurre il parto poche ore dopo l’aggressione, ma fortunatamente il bambino sta bene. Tuttavia, la madre ha riportato diverse fratture in diverse parti del corpo, inclusa quella maxillo-facciale, che richiederanno un intervento chirurgico. Tuttavia, il suo stato di salute continua a destare preoccupazione.
C’è anche il timore che la donna possa essere minacciata dai suoi familiari o da coloro con cui vive, per costringerla a ritrattare la sua testimonianza, mettendo così a rischio il prosieguo delle indagini.
Le autorità sono ora alla ricerca degli aggressori. Questo brutale episodio alla stazione Termini potrebbe gettare luce sul racket del borseggio gestito dagli uomini di etnia rom, che spesso coinvolgono donne per la loro maggiore discrezione e la minor possibilità di finire in carcere. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di tensioni e conflitti tra diverse fazioni che gestiscono il borseggio, come testimonia un recente episodio di violenza tra individui di diverse etnie impegnati in questa attività criminale.
La vittima, Maria Secic, ha raccontato di essere stata brutalmente aggredita perché accusata di guadagnare troppo poco, indicando i suoi aggressori come gli organizzatori del racket del borseggio. Questo sottolinea la complessità e la pericolosità delle dinamiche criminali che si svolgono nell’ambiente della metropolitana di Roma, mettendo in evidenza la necessità di un intervento deciso da parte delle autorità per contrastare e prevenire tali crimini e proteggere la sicurezza dei cittadini.