Il comitato “Ce avite accise ‘a salute” ha tenuto un’iniziativa simbolica davanti ai cancelli del pronto soccorso di Boscotrecase in occasione della Giornata Mondiale della Salute, per ribadire la richiesta urgente di riapertura di questo servizio essenziale ancora chiuso dopo l’emergenza Covid. Questa protesta non riguarda solo gli abitanti di Boscotrecase, ma anche quelli di Boscoreale, Torre Annunziata, Pompei e altri comuni della provincia a sud di Napoli. Il pronto soccorso di Boscotrecase è chiuso dagli inizi del 2020, quando l’ospedale è trasformato in un Covid Center, nonostante prima della pandemia ricevesse circa 70.000 accessi all’anno.

La conseguenza di questa chiusura è il sovraccarico dell’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, costretto ad affrontare un aumento significativo degli accessi, passando da 50.000 a 100.000 all’anno, con un intero settore che è quindi in affanno. Questo aumento, combinato con i tempi di percorrenza per raggiungere l’ospedale da parte dei residenti dei paesi vesuviani, ha creato situazioni di forte disagio e pericolo, con persone costrette ad attendere ore, se non giorni, prima di ricevere soccorso.

La situazione ha anche generato problemi di ordine pubblico, poiché la popolazione è esasperata dalla situazione e i medici sono stremati dalla mole di lavoro. Il comitato “Ce avite accise ‘a salute” chiede con forza che venga rispettato il diritto fondamentale alla salute e che il pronto soccorso di Boscotrecase sia finalmente riaperto.

Gli abitanti non sono interessati alle questioni burocratiche riguardanti i concorsi e la carenza di personale, poiché ritengono che questi siano problemi che devono essere risolti dalla politica. Ciò che vogliono è garantire il loro diritto primario alla salute, con l’accesso immediato al pronto soccorso. La protesta del comitato riflette la frustrazione e la preoccupazione della comunità locale e sottolinea l’importanza vitale di avere servizi sanitari accessibili e funzionanti nelle zone rurali e urbane.