L’attuale panorama della sanità italiana si presenta con nuovi e preoccupanti scenari, tra cui la prospettiva di una carenza di chirurghi e le difficoltà finanziarie delle Terme di Agnano. Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), ha lanciato l’allarme riguardo alla potenziale chiusura delle sale operatorie in alcune regioni italiane a causa della carenza di chirurghi. Scatizzi evidenzia il caso della Liguria, dove solo 4 laureati in Medicina si sono iscritti alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia generale, mentre la necessità di specialisti nella regione nei prossimi 5 anni sarà notevolmente superiore.
Per far fronte a queste carenze, alcune regioni come la Sicilia e la Calabria hanno scelto di “importare” medici, inclusi chirurghi, dall’Argentina e da Cuba. Tuttavia, Scatizzi sottolinea che questa potrebbe essere solo una soluzione temporanea e che è necessario affrontare il problema alla radice.
L’Acoi organizzerà a Napoli, dal 12 al 15 maggio, il suo 42º Congresso nazionale, durante il quale verranno affrontati e approfonditi temi scientifici e proposte soluzioni concrete per i problemi della sanità italiana.
Inoltre, si è evidenziata la situazione precaria delle Terme di Agnano, dove i dipendenti non ricevono stipendi da 18 mesi e la struttura è chiusa da molti mesi. I lavoratori hanno manifestato il loro disagio davanti al Comune di Napoli, chiedendo risposte concrete e soluzioni per la loro situazione finanziaria e occupazionale.
L’attenzione si concentra anche sullo scudo penale per i medici, una questione ancora irrisolta. Scatizzi critica la proposta attuale, sottolineando la necessità di una riforma legislativa più ampia per affrontare il contenzioso legale che può scoraggiare i giovani laureati in Medicina dal perseguire la carriera di chirurgo.