Una situazione di tensione si è creata nelle fabbriche Leonardo di Pomigliano d’Arco, Nola, Giugliano e Fusaro a seguito della proclamazione di uno sciopero da parte dei dipendenti delle mense. Le organizzazioni sindacali territoriali di categoria Filcams, Fisascat e Uiltusc hanno deciso di mobilitarsi per tre giornate a causa del mancato accordo nel cambio di gestione dell’appalto tra l’azienda uscente Pellegrini e la subentrante Dussmann. La decisione di scioperare nasce dalla volontà dei lavoratori di difendere i propri diritti e interessi di fronte a tentativi di riduzione di diritti e reddito che si verificano quasi ad ogni cambio di gestione nell’appalto. È evidente che la questione riguarda non solo la tutela dei lavoratori direttamente coinvolti, ma anche la lotta contro il cosiddetto “lavoro povero” e la necessità di rispettare il contratto nazionale del settore, scaduto da anni.
Giuseppe Silvestro, segretario generale della Uiltucs Campania, ha espresso fermezza nel sostenere la mobilitazione dei dipendenti, invitando anche l’azienda Leonardo, committente dell’appalto, a fare la sua parte nel garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori che operano nelle sue fabbriche, anche se attraverso un appalto esterno.
In segno di solidarietà, il consiglio di fabbrica delle rsu dello stabilimento Leonardo di Pomigliano ha proclamato un’ora di sciopero, dimostrando un forte sostegno alla causa dei lavoratori delle mense.
Nel frattempo, si è tenuto un presidio dei lavoratori della Pro&Ng a Pomigliano d’Arco, che hanno protestato contro la mancanza di chiarezza sul proprio futuro occupazionale e il ritardo nei pagamenti degli stipendi da parte della società che si occupa di progettazione di impianti di comunicazione.