A partire da gennaio, prenderà il via l’Assegno di Inclusione (Adi), un nuovo sostegno economico che promette di portare benefici significativi a oltre cinquecentomila nuclei familiari. I primi pagamenti dell’Adi sono programmati per il 26 di questo mese, e si prevede che supereranno di circa 100 euro il reddito fornito dal Reddito di Cittadinanza. L’Adi, sviluppato in tandem con il Supporto per la Formazione e il Lavoro introdotto a settembre, mira a sostituire definitivamente il Reddito di Cittadinanza. L’assegno base sarà di 500 euro per i nuclei familiari con minori, anziani, disabili e persone svantaggiate. Tuttavia, sono previste maggiorazioni a seconda delle specifiche esigenze.

Secondo i dati dell’INPS, il 90% dei richiedenti proviene da coloro che precedentemente beneficiavano del Reddito di Cittadinanza, il quale al suo debutto nel marzo 2019 aveva raccolto poco più di 500.000 richieste. I numeri sembrano essere in linea con quelli dell’Adi, che ha un potenziale di circa 737.000 nuclei familiari beneficiari, se si considerano le stime ufficiali.

Tuttavia, il direttore generale dell’INPS, Vincenzo Caridi, si mostra ottimista considerando che le domande possono essere inoltrate attraverso i Caf, i centri di assistenza fiscale, solo da questo mese. Caridi afferma: “Le esperienze passate ci dicono che, trattandosi di una prestazione rivolta a nuclei fragili, molti utilizzeranno patronati e Caf per presentare l’istanza, quindi una prima sostanziale valutazione potremo farla solo a fine gennaio.”

Il requisito per ottenere l’Adi è un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 9.360 euro. I beneficiari che supereranno i controlli vedranno i fondi trasferiti direttamente sulla loro carta di Poste Italiane.

Un elemento distintivo dell’Adi è la sua personalizzazione, adattandosi alle specifiche esigenze dei beneficiari, in contrasto con il Reddito di Cittadinanza che era erogato in maniera più indifferenziata. L’INPS ritiene che, combinando le platee del Supporto per la Formazione e il Lavoro con quelle dell’Adi, si raggiungeranno numeri in linea con i nuclei beneficiati dal Reddito di Cittadinanza nel 2023.

Le richieste per l’Adi provengono principalmente dalle regioni che ospitavano il maggior numero di beneficiari del Reddito di Cittadinanza, tra cui Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia. Le verifiche dei requisiti per accedere alla misura avvengono alla fonte, anticipando le erogazioni e differenziandosi dalla prassi del Reddito di Cittadinanza.