Il cedolino delle pensioni di gennaio 2024 presenta importanti novità riguardo alle tasse, alla rivalutazione pensionistica e all’entrata in vigore della nuova Irpef. Vediamo nel dettaglio come cambia per le pensioni mensili comprese tra 600 e 4.000 euro.
Tasse e Trattenute:
Il cedolino subisce variazioni dovute alle consuete trattenute Irpef, addizionale comunale a titolo di acconto e addizionali locali. Inoltre, vengono calcolate le trattenute relative ai pagamenti delle addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2023.
Rivalutazione Pensionistica:
L’Inps ha comunicato che le pensioni di gennaio 2024 subiranno una rivalutazione del 5,4%. Le percentuali di rivalutazione variano in base all’importo iniziale della pensione. Ad esempio:
Pensioni fino a 4 volte il minimo (fino a 2.271,76 euro): rivalutazione del 100%;
Pensioni fino a 5 volte il minimo (fino a 2.839,70 euro): rivalutazione dell’85%;
Pensioni fino a 6 volte il minimo (fino a 3.407,64 euro): rivalutazione del 53%;
E così via, con percentuali decrescenti per fasce di importo superiori.
3. Nuova Irpef:
La grande novità riguarda l’entrata in vigore della nuova Irpef con aliquota al 23%, applicata su redditi fino a 28.000 euro. Tale aliquota sostituisce quella precedente del 25%. Questo cambiamento incide soprattutto per chi percepisce pensioni mensili tra 1.150 euro e 2.150 euro lordi, corrispondenti a redditi annui compresi tra 15.000 e 28.000 euro.
Per chi percepisce pensioni fino a circa 650 euro al mese, non è previsto il pagamento di tasse grazie alla no tax area fino a 8.500 euro. Per chi rientra nell’intervallo tra 700 euro e 1.150 euro mensili, continua ad applicarsi l’aliquota del 23%. Ciò comporta un aumento netto degli importi mensili per chi si trova in questa fascia reddituale.
Esempi di Aumenti:
Pensione di 600 euro: aumento a circa 633 euro;
di 700 euro: aumento a circa 738 euro;
Pensione di 800 euro: aumento di circa 43 euro;
di 900 euro: aumento di circa 50 euro.
Le pensioni mensili tra 1.150 e 2.150 euro vedranno una riduzione delle tasse grazie alla nuova aliquota Irpef al 23%, con conseguente aumento degli importi netti mensili. Questo rappresenta un vantaggio per i pensionati con redditi annui compresi tra 15.000 e 28.000 euro.