È iniziato il 2024 con un’importante novità per le famiglie italiane: un aumento dell’assegno unico per i figli. Questo incremento, derivante dalla rivalutazione per l’inflazione, arriva come una boccata d’ossigeno in un periodo di costi della vita in continua crescita. Con il nuovo tasso di rivalutazione del 5,4%, calcolato sulla perequazione delle pensioni, l’assistenza economica per i figli sarà adeguata al costo della vita. Gli aumenti, applicati a partire da gennaio, riguarderanno tutte le mensilità del 2024. L’importo massimo salirà a quasi 200 euro per figlio, appena sopra la soglia ISEE di 17.090 euro, con un aumento di 10 euro rispetto ai 189,2 euro precedenti. La quota minima, finora di circa 54 euro al mese, raggiungerà i 57,2 euro per ciascun figlio.
Questa rivalutazione del 5,4% dovrebbe beneficiare circa 5,6 milioni di famiglie con figli a carico, rappresentando un aumento rispetto all’8,15% dell’anno precedente. Le risorse finanziarie destinate all’Assegno Unico, rafforzate dalla legge di Bilancio, vedono un incremento significativo: 409,2 milioni di euro per il 2023, 525,7 milioni per il 2024 e 542,5 milioni per il 2025.
Il conguaglio dell’aumento potrebbe richiedere del tempo: l’INPS fornirà presto le modalità operative, e il pagamento potrebbe avvenire nei mesi successivi. L’ente ha specificato che l’importo dell’assegno per il 2024 sarà calcolato inizialmente sulla base della tabella vigente nel 2023, per poi essere eventualmente aggiornato successivamente.
L’assegno unico per i figli è un sostegno erogato dall’INPS su domanda delle famiglie con figli fino a 21 anni. Questa misura sostituisce le detrazioni fiscali e gli assegni per il nucleo familiare, offrendo un nuovo approccio nell’assistenza ai figli a carico dei genitori. Tuttavia, per ottenere l’assegno, è necessario presentare una DSU valida, tramite varie modalità di accesso ai servizi telematici dell’INPS.