È in arrivo un aumento significativo degli assegni pensionistici a dicembre 2023, portando una boccata d’aria fresca per i pensionati. Non solo verrà corrisposta la tredicesima mensilità, ma anche un conguaglio da parte dell’INPS legato alla rivalutazione. In aggiunta, coloro che percepiscono una pensione particolarmente modesta riceveranno il bonus tredicesima, una pratica consolidata da diversi anni. L’INPS ha confermato tempi e modalità attraverso un’apposita circolare.

Il conguaglio INPS per la rivalutazione si basa sull’inflazione dell’anno precedente. Inizialmente, si era ipotizzato un aumento del 7,3% a seguito di un’inflazione calcolata al 7,3% nel 2022. Tuttavia, calcoli successivi hanno rivelato che l’inflazione era effettivamente del 8,1%. Di conseguenza, si prevede un conguaglio INPS per compensare la differenza tra l’8,1% e il 7,3% per tutte le mensilità arretrate del 2023.

La rivalutazione, programmata per il 2024, è stata anticipata a dicembre 2023 dal governo Meloni. Questo significa che i retroattivi dovuti saranno erogati il prossimo mese. Per coloro che percepiscono una pensione inferiore a 2.102 euro lordi al mese, il conguaglio corrisponderà al 10,4% dell’assegno per le tredici mensilità. Tale percentuale diminuirà al crescere dell’importo della pensione, fino a un massimo di mille euro di arretrati, come stabilito dall’INPS.

Parallelamente, è attesa la tredicesima mensilità il 1 dicembre 2023, corrispondente a un dodicesimo dell’assegno pensionistico per ogni mese di pensione nel 2023.

Infine, il bonus tredicesima, un importo aggiuntivo di 154,94 euro, sarà assegnato a 364.000 persone che percepiscono una pensione al di sotto del livello minimo INPS, fissato a 7.327,32 euro all’anno.