La bozza della legge di bilancio prevede una significativa misura di supporto per le mamme lavoratrici, introducendo un sistema di decontribuzione che mira a ridurre il peso dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. Questa iniziativa, se approvata, avrà un impatto diretto sui redditi delle mamme che lavorano, fornendo loro un sostegno finanziario significativo.

La decontribuzione mira a esentare le mamme lavoratrici con due o più figli dal pagamento di una quota di contributi previdenziali sul loro stipendio, offrendo un sollievo finanziario nel periodo indicato. Tuttavia, l’aumento effettivo in busta paga non sarà pari al 9,19% dei contributi a carico del lavoratore, poiché un’aliquota sgravata del 6% o del 7% è confermata per tutti i lavoratori per l’intero 2024.

In sostanza, l’aumento effettivo per le mamme lavoratrici sarà del 3,19% se spetta loro la decontribuzione del 6%, e del 2,19% se spetta loro quella del 7%. Facendo delle simulazioni basate su diversi stipendi mensili lordi, possiamo osservare l’impatto effettivo sull’incremento salariale.

Ad esempio, su uno stipendio lordo mensile di 1.000 euro, l’aumento sarà di 21,90 euro mensili se spetta la decontribuzione del 2,19%. Su uno stipendio di 2.000 euro lordi, l’incremento sarà di 85,87 euro mensili (calcolato al 3,19%). Queste cifre forniscono una prospettiva chiara sull’aumento che le mamme lavoratrici possono aspettarsi con l’attuazione di questa misura.

È importante sottolineare che l’incremento pieno del 9,19% sarà raggiunto solo quando la decontribuzione del 6% o del 7% per tutti i lavoratori verrà revocata. In quel caso, gli aumenti in busta paga per le mamme lavoratrici aumenteranno notevolmente, rappresentando una sostanziale differenza rispetto all’incremento parziale derivante dall’attuale piano di decontribuzione.