La magistratura ha disposto il vincolo della salma di una donna di 44 anni, deceduta a causa di uno shock anafilattico presso l’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa nei giorni scorsi. La decisione è presa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa al fine di accertare eventuali responsabilità e i motivi che hanno causato il decesso. L’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) ha confermato questa misura dopo aver inizialmente previsto una procedura di riscontro diagnostico interno, che ora non sarà attivata. La donna, originaria di Napoli ma residente a Scicli, si era recata al pronto soccorso dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa a causa di dolori all’arcata dentaria. Dopo aver subito una Tac prescritta dai medici, la paziente ha improvvisamente sviluppato uno shock anafilattico, una reazione allergica grave che può essere potenzialmente letale. Nonostante i tentativi dei sanitari di salvarla, purtroppo la donna è deceduta.

Di fronte a questa tragica situazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa ha deciso di avviare un’indagine approfondita per chiarire le circostanze del decesso e accertare eventuali responsabilità legate alla gestione del caso medico. La magistratura ha disposto il vincolo della salma per consentire l’esecuzione di autopsia e ulteriori accertamenti.

L’Asp ha emesso una nota in cui conferma che non verrà attivata la procedura di riscontro diagnostico interno, poiché l’indagine della magistratura sarà sufficiente per determinare le cause del decesso. L’obiettivo principale delle indagini sarà comprendere se ci sono state eventuali negligenze o errori medici che abbiano contribuito all’insorgenza dello shock anafilattico e alla morte della paziente.