La Carta Acquisti “Dedicata a te” è una misura introdotta dal governo italiano con l’obiettivo di aiutare le famiglie italiane con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) sotto i 15.000 euro a fronteggiare l’inflazione e sostenere i costi della spesa alimentare di prima necessità. La carta offre un contributo di 382,5 euro, ed è destinata a nuclei familiari composti da almeno tre persone e residenti in Italia.
I beneficiari della Carta Acquisti non devono presentare domanda, poiché l’assegnazione avviene in base a specifici requisiti già presenti alla data di pubblicazione del decreto. Tali requisiti includono l’iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale) e il possesso di una certificazione ISEE ordinaria con un indicatore non superiore ai 15.000 euro.
È importante notare che il contributo può essere utilizzato esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, al fine di alleviare il peso dell’aumento dei prezzi sui generi alimentari che colpisce le famiglie con un reddito più basso.
Tuttavia, è emersa una preoccupazione riguardante alcuni percettori del Reddito di Cittadinanza (RdC) che hanno ottenuto anche la Carta Acquisti. Alcuni di loro, in seguito a un errore o a una mancata segnalazione della situazione, potrebbero trovarsi a dover restituire il beneficio ricevuto o una parte di esso, creando un danno economico sia per le famiglie coinvolte che per l’Erario.
Per evitare possibili abusi o errori nel sistema, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) prevede di effettuare controlli per verificare la corretta assegnazione della Carta Acquisti. Eventuali irregolarità potrebbero essere segnalate con lettere di richiesta di rimborso delle somme non dovute.
L’associazione dei consumatori, Federcontribuenti, ha sollevato l’attenzione su questa dinamica “rischiosa”, evidenziando la necessità di prestare attenzione alle persone che ricevono sia il Reddito di Cittadinanza che la Carta Acquisti, onde evitare problemi e controversie.