Oggi saranno effettuate analisi approfondite su 14 reperti nel caso dell’omicidio di Giulia Tramontano, al fine di individuare eventuali impronte digitali dell’indagato principale, Alessandro Impagnatiello. L’obiettivo è accertare la presenza di complici e le prove riguardano gli strumenti utilizzati per la pulizia della casa e lo smaltimento del cadavere. Il 27 maggio scorso, Giulia Tramontano, una giovane donna di Sant’Antimo incinta di sette mesi, è finita uccisa a coltellate nella loro abitazione a Senago, nel Milanese, dove viveva con il suo compagno, Alessandro Impagnatiello, un barman attualmente detenuto con l’accusa di omicidio.
I reperti che saranno analizzati includono ammoniaca, candeggina, sapone liquido di Marsiglia, una confezione di guanti in lattice e rotoli di sacchetti di plastica. Questi oggetti sono individuati come potenziali fonti di prove, in quanto potrebbero contenere tracce di impronte digitali che potrebbero collegare Impagnatiello a un eventuale coinvolgimento di complici.
Le analisi approfondite saranno condotte per determinare se le impronte digitali di Impagnatiello si trovano su questi reperti, suggerendo un coinvolgimento diretto nell’omicidio o nella successiva pulizia della scena del crimine. Inoltre, l’individuazione di impronte digitali appartenenti a terze persone potrebbe indicare la presenza di complici nel caso.