La tragedia ha colpito duramente le famiglie di Jemila Boulila, 14 anni, e Rosario Langella, 16 anni, due giovani innamorati che avevano appena iniziato a vivere la loro storia d’amore. Un tragico incidente sull’autostrada A30 ha portato alla morte di entrambi: Jemila è finita sbalzata dall’abitacolo ed è deceduta sul colpo, mentre Rosario ha lottato per alcune ore prima di spegnersi all’ospedale Ruggi di Salerno.
Il dolore dei genitori è indescrivibile e il pensiero del padre di Rosario risuona tra le pareti sterili dell’obitorio, dove si trova suo figlio. Le sue parole, affogate dai singhiozzi, sono quasi sussurrate, ma portano con sé un desiderio potente che riflette l’amore di un padre. Ha espresso il forte desiderio che i due ragazzi possano riposare uno accanto all’altro nel cimitero della città degli innamorati, come nelle foto che li ritraggono abbracciati e tenuti per mano. Sono scatti che raccontano la vita di due adolescenti, dove non si poteva nemmeno immaginare che tutto potesse finire così bruscamente, interrompendo i loro sogni e progetti futuri.
La tragedia ha colpito profondamente non solo le famiglie coinvolte, ma anche le comunità di San Valentino Torio, dove risiedeva la famiglia Boulila, e Pagani, dove vivevano i Langella. Domani le due città si uniranno nel lutto cittadino, con le bandiere a mezz’asta, per onorare la memoria dei giovani amanti.
Nell’incidente erano coinvolte cinque persone a bordo di una Toyota Yaris. Il fratellino di Jemila, Mourad, appassionato di karate, è gravemente ferito, così come la madre, Giusy Ruocco Sorrentino. Il padre, Hedi Boulila, di origini tunisine ma nato a Sarno, fortunatamente non ha riportato ferite gravi. È un uomo che sta affrontando la disgregazione della sua famiglia, ma cerca di raccogliere il coraggio per non abbandonare la speranza che qualcuno possa sopravvivere, nonostante sia stata dichiarata la morte cerebrale del piccolo di 8 anni.