In Italia è avviato il “Piano voucher per l’incentivazione della domanda di connettività in banda ultra larga delle famiglie”, un’iniziativa per agevolare l’accesso alle connessioni a banda larga per le famiglie italiane. Infratel, l’azienda italiana per le infrastrutture di telecomunicazioni, ha avviato una consultazione pubblica per la fase due di questo piano al fine di integrare i dati raccolti lo scorso anno. Il piano prevede la concessione di un voucher pari a 300 euro per incentivare abbonamenti per le connessioni domestiche con velocità di almeno 300 Mbps per un periodo fino a due anni. Il contributo sarà sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione e sull’importo dei canoni di erogazione del servizio, inclusi i relativi apparati elettronici. La novità è che il bonus sarà destinato alle famiglie senza limitazioni Isee e senza contratto attivo alla rete fissa in banda ultra larga.
Il voucher potrà essere erogato solo in relazione alla sottoscrizione dell’offerta più performante in termini di velocità disponibile allo specifico indirizzo civico. La consultazione esaminerà anche la possibilità di stanziare degli incentivi a quei gestori che faranno fare un upgrade automatico ai propri clienti, portandoli da reti e tecnologie meno performanti a quelle più performanti.
Inoltre, sarà valutata l’opzione di introdurre voucher per incentivare l’attivazione di abbonamenti ad almeno 300 Mbps anche per le famiglie già dotate di un abbonamento attivo. In questo caso, si chiederà di esprimere una posizione sulla soglia massima di velocità del contratto attivo da migrare sopra la quale non si potrà usufruire del voucher.
La consultazione pubblica è aperta fino al 22 aprile 2023 e i soggetti interessati possono inviare commenti e osservazioni sui quesiti inseriti nella consultazione. Sono escluse le famiglie che hanno già beneficiato del voucher connettività durante la fase 1 destinata ai nuclei meno abbienti.
Infine, i cittadini potranno ricevere un contributo aggiuntivo pari a un massimo di 130 euro per la copertura di costi relativi a opere civili che dovessero sostenere all’interno della propria proprietà privata al fine di renderla adatta alla nuova infrastruttura. Questo contributo sarà riconosciuto direttamente ai cittadini.