“Dati catastrofici! Famiglie sempre piu’ inguaiate! Tutti nodi che ora verranno al pettine, con effetti negativi sui consumi e sul Pil. Gia’ oggi l’Istat ha attestato che nel terzo trimestre 2022 il potere d’acquisto, pur tenendo ancora rispetto al secondo trimestre, e’ sceso dell’1,2% rispetto a un anno prima. Un primo campanello d’allarme, per una situazione destinata a peggiorare nel quarto trimestre dello scorso anno e soprattutto nel corso del 2023 per via dell’inflazione pari a +8,1%, record dal 1985”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commentando i dati provvisori resi noti oggi dall’Istat che indicano un’inflazione media del 2022 pari a +8,1%, dal +1,9% del 2021.
“I dati dell’inflazione implicano che nel 2022 una coppia con 2 figli ha pagato 700 euro in piu’ rispetto al 2021 per poter mangiare e bere. Una famiglia media ha avuto una stangata per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche pari a 513 euro, cifra che sale a 632 per una coppia con 1 figlio e che arriva a 836 euro per le coppie con 3 figli” prosegue Dona.
La media
“Per quanto riguarda l’inflazione media nel suo complesso, il +8,1% significa aver avuto nel 2022, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita rispetto al 2021 pari a 2.766 euro su base annua, di cui 1.321 per abitazione, elettricita’ e combustibili, 425 per traporti, 724 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva avuta nel 2022 e’ pari a 2.570 euro. In media per una famiglia il rincaro dello scorso anno e’ di 2.219 euro, 1.200 per l’abitazione, 532 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con piu’ di 3 figli con una mazzata rispetto al 2021 pari a 3.102 euro, 1.472 per l’abitazione e 860 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona” conclude Dona.





