Segregati in casa da anni. Non sono prigionieri ma è come se lo fossero. Sono entrambi portatori di handicap ma non possono utilizzare l’ascensore condominiale. I motivi per i quali ai due anziani sia stato impedito l’utilizzo, dal 2017, dell’ascensore del loro condominio a Procida sono legati al fatto che la loro abitazione a livello catastale sia collocata ad un civico diverso rispetto a quello dello stabile in questione, il cui conducente è la Città Metropolitana di Napoli, e perché dal 2005 l’edificio è stato adibito a struttura scolastica per l’istituto I.T.N. “F. Caracciolo”.
Nonostante lo scorso aprile il Tribunale di Napoli abbia sentenziato che ai due spettino le chiavi dell’ascensore; in quanto la loro abitazione fisicamente risulti collocata nello stabile in discussione, perché essendo portatori di handicap ne hanno diritto e perché l’ascensore è stato costruito prima della realizzazione dell’attuale condominio quando l’unico proprietario era il Comune di Procida; nulla è per ora cambiato.
A denunciare la situazione è il figlio dei due che si è rivolto al deputato dell’alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli:”Abbiamo vinto una causa contro città metropolitana ad aprile. Il giudice le ordinava di consegnare la chiave dell’ascensore posto in area condominiale ma tuttora non ci è stata consegnata nonostante tanti solleciti e incontri. I miei genitori hanno bisogno di cure e se non possono utilizzare l’ascensore non lo possono fare. Mia madre è colpita da demenza senile e mio padre è invalido. Noi ci sentiamo presi in giro perché questo ascensore viene usato da tutti tranne dai miei genitori.”.