Giuseppe Russo, un vlogger di Napoli, ha vissuto un’esperienza traumatica all’aeroporto di Cancun, in Messico. Arrivato allo scalo, lo hanno fermato gli agenti di polizia che pensavano che fosse un pericoloso narcotrafficante. La polizia gli ha tolto il passaporto e lo ha chiuso in una stanza isolata per ulteriori verifiche. Russo è rimasto in quella stanza per più di un’ora e mezza, senza alcun contatto con il mondo esterno e senza capire il motivo per cui fosse trattenuto. Durante questo tempo, Russo ha continuato a bussare alla porta per chiedere informazioni e, non avendo il cellulare con sé, non poteva neanche avvisare la sua fidanzata, che aveva già superato i controlli ed era uscita dall’aeroporto. Dopo un’ora e mezza, una donna è entrata nella stanza e gli ha chiesto se fosse un narcotrafficante di nome Giuseppe Russo, ricercato nel sud del Messico per diversi reati legati allo spaccio di droga.
A quel punto, Russo ha dovuto affrontare un interrogatorio con domande personali e sulla sua famiglia. Gli agenti, alla fine, si sono scusati per lo scambio di persona e lo hanno lasciato uscire, permettendogli di iniziare la sua vacanza sulla riviera Maya. Tuttavia, l’esperienza vissuta da Russo all’aeroporto di Cancun è risultata molto traumatica e ha lasciato un segno indelebile nella sua memoria.