Roberto Bembo è morto. I medici del reparto di Rianimazione, dove era ricoverato dalla mattina del primo gennaio, hanno dichiarato la morte cerebrale del 21enne di Mercogliano. Lo avevano tenuto in coma farmacologico tutto il tempo, nella speranza che il suo corpo in qualche modo assorbisse gli effetti devastanti delle tre coltellate ricevute a Capodanno, per mano di Niko Iannuzzi, 31enne di Mercogliano, figlio di un boss del Clan Partenio, al culmine di una violenta discussione per un posto auto. Iannuzzi, in compagnia dei fratelli Luca e Davide Sciarrillo, anche loro trentenni di Mercogliano, avevano litigato nei pressi di un locale dove si teneva un veglione.

Un posto auto, un banalissimo posto auto. Roberto Bembo, tra l’altro, sul luogo del litigio, ci
è arrivato doppo, quando Iannuzzi e i due Sciarrillo erano già messi a posto. Ha rivolto uno sguardo all’auto con a bordo i tre mentre si allontanavano. Cosa sia scattato nella mente di Niko Iannuzzi, abituato a risolvere le questioni in modo brutale, vallo a capire. Prima una frase: “Che … hai da guardare, vi accoltello con la molletta”, poi l’aggressione, non proprio coraggiosa, avvenuta alle spalle, mentre Roberto Bembo tornava nel baretto del Veglione. Iannuzzi ha estratto un coltello a serramanico e lo ha colpito: al collo, al torace. Ferite devastanti, profonde.