Si terrà stasera il consiglio comunale congiunto tra alcuni sindaci dell’agro nocerino sarnese e del basso vesuviano per discutere della triste situazione degli allagamenti. Per l’occasione Associazioni, comitati e movimenti si uniscono e chiedono che «la politica locale si spogli definitivamente dei municipalismi e delle faziosità che negli anni passati l’hanno caratterizzata, e consenta ai cittadini di recuperare la fiducia che in essi hanno ormai smarrito».

Gli stessi hanno scritto ai sindaci, evidenziando l’apprezzamento per l’iniziativa in quanto per la prima volta si riscontra «la volontà di fare fronte comune istituzionale nell’affrontare in modo unico e comprensoriale la drammatica problematica comune». Chiedono «che tale iniziativa generi una quotidiana perseveranza collettiva a tutela di un’ampia fetta di cittadini della Regione Campania, circa 200mila, per i quali deve essere garantita prioritaria attenzione, data la complessità e, ancor più, i rischi connessi al disastro allagamenti. Si imponga alla Regione che primario interesse del territorio è uscire da questa palude, prima di qualsiasi altra opera che la stessa voglia o possa realizzare nei nostri Comuni. Si rinunci a tutto ciò che sia diverso da interventi (e finanziamenti) non finalizzati ad intervenire utilmente sulla materia in oggetto. Siamo stufi di sentire che il problema dura da decenni. È arrivato il momento di farlo giungere all’epilogo».

E ancora: «Chiediamo a tutti eliminare i livori di campanile, e di ragionare come un soggetto un unico, date le correlazioni di quanto accade tra i fenomeni che si verificano all’interno dei territori di ogni singolo Comune. Noi, a rappresentanza dei cittadini, facciamo fronte comune, ribadiamo che dalla palude si potrà uscire definitivamente solo con il completamento (e l’esercizio) della rete fogne-collettori-depuratori (i cui ritardi nel 2016 non possono più essere giustificati da motivo alcuno) ma che  non si potrà prescindere dalla rifunzionalizzazione idraulica del Canale Conte Sarno, considerata la storica funzione di raccolta e regimentazione di acque piovane a cui esso assolveva egregiamente, come a sua volta non si potrà non combattere per chiedere la bonifica delle vasche Fornillo e Pianillo e il recupero della loro capacità di assorbimento idrico. Senza di certo dimenticare che urge il dragaggio del fiume Sarno, ed evitare l’inutile e invasiva realizzazione delle aree-vasche di esondazione previste dal Grande Progetto Sarno».

«Offriamo pertanto tutta l’esperienza che abbiamo acquisito negli anni e la nostra massima collaborazione nel partecipare e promuovere qualsiasi iniziativa concertata con le Istituzioni che possa generare un’eco maggiore nelle vostre iniziative».

«Se i Sindaci non ci lasceranno soli, non saranno lasciati soli – continuano – Si mostrino veri Primi cittadini, si mostrino padri di famiglia pronti a difendere i loro figli, si mostrino padroni di casa attivi in prima persona a tutelare i propri beni. Siano presenti, loro, sempre, personalmente accompagnati da tecnici competenti di fiducia. È in gioco ancora la nostra incolumità, la nostra salute e la nostra economia».

«Evitateci proclami. Evitateci impegni e scadenze fittizi. Almeno il rispetto della verità ci sia assicurato. E invece imponetevi sugli altri enti coinvolti (Regione-Arcadis-Gori) affinché rispettino impegni e scadenze date. Vigilate congiuntamente sul loro operato. Prendete conoscenza piena di quello che fanno e di quello che dovrebbero fare».