In una giovane coppia di sposi sembra che tutto stia andando verso lo sfacelo. Il problema sembra essere Lei: troppo chiacchierona, un po’ sfaticata e sempre critica nei confronti degli altri. Lui decide di rivolgersi al famigerato Falco, che ha fama di playboy e rovina-coppie. Ma la donna, ben presto, tornerà ad apparire affascinante all’uomo che voleva lasciarla senza ombra di dubbio.

Di operazioni remake, in Italia, ne abbiamo viste tante. Basti fare un solo nome: Benvenuti al Sud, con la coppia Bisio-Siani e rifacimento della pellicola francese Giù al Nord, che ottenne un successo tale da spingere a realizzarne un sequel (diciamolo non riuscitissimo). Questa volta per scovare l’originale, andiamo sempre al 2008, in Spagna però, per Un novio para mi mujer di Juan Taratuto, film che ha funzionato da “base” per l’italiano Un fidanzato per mia moglie, diretto dal napoletano Davide Marengo. E se l’originale ispanico aveva fatto man bassa di pubblico e critica, lo stesso non può dirsi del remake italiano.

Di premesse buone, però, ce n’erano eccome. Innanzitutto un soggetto intrigante e interessante, con molte possibilità narrative, lasciato a uno sceneggiatore altrettanto bravo, tale Francesco Piccolo, che aveva preso parte a pellicole come Paz!, Il caimano, Caos calmo o il recente Il capitale umano. Purtroppo però stavolta Piccolo (con la collaborazione del regista e di Dino Gentili) “sposta” la sceneggiatura in secondo piano, , la commercializza, la svuota di materiale narrativo, riempiendola, sì, di bei momenti, ma lasciando, allo stesso tempo, troppi vuoti nella trama e risvolti “facilotti”, a tratti troppo scontati. Sembra, purtroppo, che tutto il film ruoti intorno alla coprotagonista principale femminile, Geppi Cucciari, che, come se ci trovassimo ad uno show televisivo con lei protagonista (lo testimoniano le tante scene che la vedono come se fosse impegnata in una sorta di monologo), riempie la pellicola di ironia travolgente e umorismo pungente, non solo sul sesso maschile, le coppie contemporanee, i social e tutta la società odierna, ma restando l’unica del cast che riesca ad avere maggiore personalità, mettendo in ombra non solo il ruolo, ma la stessa interpretazione degli altri due coprotagonisti, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri. Il primo nella parte del marito di Geppi, l’altro nel ruolo del famigerato Falco: entrambi sono comunque bravi e convincenti, ma forse invischiati in personaggi dal carattere troppo particolare e poco scandagliato, che fanno cose a volte senza nemmeno chiederselo e senza indagare su presupposti narrativi o simili. Marengo, che viene da alcuni lavori televisivi, spot e un paio di lungometraggi, dirige in maniera accademica, senza fronzoli, voli pindarici, tentativi di raccontare “altro”, coadiuvato da un discreto montaggio, che dona, tutto sommato, un buon ritmo alla pellicola, senza “interpellare” lo spettatore, accompagnandoci, con freschezza e nessun peso, verso lo scontatissimo finale.

Il regista ha poi dalla sua il convincente lavoro di Vittorio Omodei Zorini alla fotografia (lo avevamo già visto in Aspirante vedovo, remake anche quello), che riesce comunque a regalarci squarci di una sonnolenta, ma viva, Milano e sussulti di quotidianità “umana” tipica da spot, ma che riescono nell’intento di affascinarci. Non restano in ombra invece, regalando dei momenti davvero esilaranti, i ruoli lasciati ai comprimari: il duo comico Ale&Franz, nei panni di una coppia di dentisti omosessuali (le sequenze che li vedono protagonisti valgono, da sole, il costo del biglietto), Corrado Fortuna, giovane direttore della radio dove la protagonista tornerà a lavorare o Dino Abbrescia, nel ruolo di un datore di lavoro assetato di avventure amorose. Interessante anche le scelte musicali lasciate a Massimo Nunzi, che si divide tra pop raffinato e lirismi al limite del folk popolare. La missione remake del produttore della pellicola Beppe Caschetto, dietro a successi di critica e pubblico come Scialla! o Il 7 e l’8, è vincente se cercate una commedia leggerissima e senza nessuno sbocco metaforico, che sembra, a tratti, abbia paura di regalare un momento diverso, di creazione di “altro”. E se la riflessione sulla coppia contemporanea fa un po’ acqua da tutte le parti, correremo sicuramente a vedere il film originale, da cui questo modestissimo Un fidanzato per mia moglie, vuole essere un buon remake. Piacevole.

Potrete vedere Un fidanzato per mia moglie in queste sale

-NAPOLI

Med Maxicinema The Space Cinema

Metropolitan

Plaza Multisala

-NOLA

The Space Cinema Vulcano Buono

Multisala Eliseo

-AFRAGOLA

Happy Maxicinema

-CASORIA

Uci Cinemas

-POZZUOLI

Drive In Pozzuoli

Multisala Sofia

-SALERNO

The Space Cinema Salerno

-PONTECAGNANO

Duel Village