Un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza e l’assistenza ai degenti negli ospedali napoletani. Una paziente ricoverata da dieci giorni al Policlinico di Napoli è stata costretta, secondo quanto denunciato dai familiari, a spostarsi a piedi e senza alcun accompagnamento tra i padiglioni del complesso ospedaliero per sottoporsi a esami invasivi.

La denuncia dei familiari

«La mia compagna è ricoverata da dieci giorni al Policlinico per effettuare esami che prevedono la sedazione», raccontano i familiari in una lettera inviata al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra).
«Ci chiediamo come sia possibile che si sia dovuta recare da sola dal padiglione 10 al padiglione 18, senza alcuna assistenza. Anche dopo un’iniezione fuori vena, che le ha provocato gonfiore e tumefazione al braccio, è rientrata in reparto senza essere accompagnata. I medici ci hanno detto che si tratta di una prassi: chi lo desidera può chiedere una navetta tramite le guardie di turno, ma il servizio funziona raramente. È inaccettabile: ai pazienti deve essere garantita assistenza, tutela e dignità».

L’intervento di Francesco Emilio Borrelli

La segnalazione è presa in carico dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, che ha espresso preoccupazione per la vicenda:
«I ricoverati sono soggetti fragili e la loro sicurezza deve essere la priorità. Un paziente che si sposta da solo tra i padiglioni può incorrere in un qualsiasi imprevisto, anche di natura emotiva o psicologica. È comprensibile il disagio dei familiari, soprattutto considerando l’episodio del fuori vena durante la somministrazione del liquido di contrasto, che avrebbe dovuto far scattare un accompagnamento di sicurezza».

Borrelli ha infine ribadito che «la sicurezza dei degenti e la qualità dell’assistenza ospedaliera devono essere garantite sempre, senza eccezioni», chiedendo chiarimenti alla direzione sanitaria del Policlinico.