La Regione Campania ha approvato la legge regionale n. 27 del 16 ottobre 2025 che riconosce la rilevanza sociale e sanitaria della fibromialgia, una patologia cronica caratterizzata da dolore diffuso ai muscoli, affaticamento e disturbi del sonno, spesso accompagnata da ansia e depressione.
Si tratta di un passo importante per migliaia di pazienti che, in assenza di un riconoscimento nazionale e dell’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), attendono da anni percorsi di cura dedicati e un sostegno concreto.
Una legge per il diritto alla cura
La Campania diventa così una delle prime regioni italiane a dotarsi di un quadro normativo organico sulla fibromialgia.
La norma prevede l’attivazione di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) specifici, la creazione di un Osservatorio regionale sulla fibromialgia, un Registro clinico per il monitoraggio della patologia, e programmi di formazione e sensibilizzazione per il personale sanitario e la popolazione.
Prevista anche l’istituzione della Giornata regionale della Fibromialgia il 12 maggio di ogni anno, in concomitanza con la giornata mondiale dedicata alla malattia.
Gaeta: “Un risultato storico per migliaia di famiglie”
«Con questa legge la Campania riconosce ufficialmente la fibromialgia come patologia di rilevanza sociale e sanitaria», ha spiegato Roberta Gaeta (Europa Verde), prima firmataria della proposta approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale.
«Non è un atto simbolico, ma una risposta strutturale: la Regione mette in campo strumenti reali per diagnosi, presa in carico e tutela dei diritti dei malati. Continueremo a lavorare perché la fibromialgia venga inserita nei LEA».
La legge è stata presentata nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, durante un evento promosso da Cittadinanzattiva Campania e AISF ODV (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica).
Diagnosi tempestive e presa in carico multidisciplinare
Il testo di legge stabilisce che le Aziende Sanitarie Locali (ASL) e le Aziende Ospedaliere (AO) debbano individuare centri di riferimento per la diagnosi e il trattamento della fibromialgia, collaborando con i medici di base e le strutture ospedaliere.
L’obiettivo è garantire a tutti i pazienti prestazioni omogenee, appropriate e tempestive, con un approccio multidisciplinare che integri competenze mediche, psicologiche e riabilitative.
Formazione, ricerca e terzo settore
La legge punta anche a formare e aggiornare il personale sanitario, promuovere la ricerca scientifica e sostenere il ruolo delle associazioni del Terzo Settore impegnate nell’assistenza ai malati e nella diffusione di informazioni corrette sulla patologia.
Attraverso il nuovo Registro regionale della fibromialgia, sarà inoltre possibile monitorare l’incidenza, l’andamento e le complicanze della malattia in Campania, migliorando la programmazione sanitaria.
Un modello per il riconoscimento nazionale
Con questa legge, la Campania si candida a diventare un modello di riferimento per le altre regioni italiane, in attesa che il Ministero della Salute inserisca la fibromialgia tra le patologie riconosciute a livello nazionale.
Un passo avanti che segna un cambio di paradigma nella tutela della salute pubblica e nella lotta al dolore cronico, offrendo finalmente ai pazienti campani un percorso di cura strutturato e dignitoso.





