Con un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro, finanziati dal Fondo ministeriale della Legge di Bilancio 2023, il Comune di Napoli lancia un nuovo modello di economia circolare e solidale: il progetto “Zero Sprechi, Mille Sorrisi”. L’iniziativa mira a recuperare prodotti alimentari in eccedenza lungo tutta la filiera e a distribuirli gratuitamente, tramite gli Enti del Terzo Settore, alle persone in condizioni di grave deprivazione materiale.

La presentazione ufficiale si è svolta a Palazzo San Giacomo, alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese e dell’assessora al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato.
Al tavolo anche il presidente del Caan (Centro Agroalimentare di Napoli), Carmine Giordano, e il direttore marketing di Sole 365, Gianluca Casciello, partner strategici del progetto.

Gli Enti del Terzo Settore saranno i protagonisti della distribuzione gratuita dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà.

“Zero Sprechi, Mille Sorrisi”: un modello di rete solidale

Il progetto rientra nella misura nazionale del Reddito Alimentare, una iniziativa triennale promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per contrastare sprechi e povertà alimentare.

«Oggi è una giornata importante per la nostra città e per i nostri concittadini più fragili» — ha dichiarato l’assessore Trapanese.
«Con il progetto del Reddito Alimentare si mette in moto una rete virtuosa di solidarietà che coinvolge famiglie, Terzo Settore e attività commerciali. In un momento in cui la povertà estrema cresce in modo esponenziale, questa misura rappresenta una risposta concreta ai bisogni primari di tante persone».

Secondo il Rapporto Waste Watcher 2024, in Italia lo spreco alimentare è aumentato del 45% rispetto all’anno precedente.

L’assessora Armato ha sottolineato:

«Con il Reddito Alimentare costruiamo una comunità più equa, solidale e sostenibile. Grazie alla collaborazione tra grande distribuzione, Comune e Terzo Settore, i prodotti ancora idonei ma prossimi alla scadenza verranno redistribuiti a chi ne ha più bisogno».

Nasce a Napoli il Registro comunale per Assistenti Familiari e Babysitter

Durante la stessa giornata, il Comune di Napoli ha presentato anche un’altra iniziativa a forte impatto sociale: il Registro comunale per Assistenti Familiari e Babysitter, pensato per facilitare l’incontro tra domanda e offerta nel settore dell’assistenza domiciliare.

Il nuovo registro, accessibile esclusivamente online, raccoglierà i profili di professionisti qualificati, italiani e stranieri regolarmente soggiornanti, che offrono servizi di assistenza a bambini (0-12 anni) e persone non autosufficienti.

La presentazione si è tenuta a Palazzo San Giacomo, con la partecipazione dell’assessora ai Giovani e al Lavoro Chiara Marciani, del consigliere comunale Sergio Colella (ideatore del progetto), del presidente della Commissione Giovani e Lavoro Luigi Musto e del consigliere aggiunto Savary Ravendra Jeganesan.

Come funziona il Registro comunale

L’iscrizione è aperta tutto l’anno e prevede requisiti precisi:

maggiore età e residenza da almeno 6 mesi nel Comune di Napoli;

idoneità sanitaria certificata e assenza di condanne penali;

per cittadini stranieri: permesso di soggiorno valido e conoscenza della lingua italiana (livello A2);

titoli di studio o esperienza documentata nel settore assistenziale.

Le famiglie potranno consultare i profili online — con informazioni verificate su competenze, disponibilità e referenze — e stipulare direttamente un contratto di lavoro secondo la normativa vigente.

L’accesso al servizio è possibile solo tramite SPID, CIE o CNS all’indirizzo:
https://registroassistentifamiliari.comune.napoli.it/

Un doppio impegno per solidarietà e lavoro

Con il lancio di “Zero Sprechi, Mille Sorrisi” e del Registro comunale per Assistenti Familiari, il Comune di Napoli conferma il proprio impegno per una città più inclusiva e sostenibile, promuovendo da un lato la lotta alla povertà alimentare, dall’altro la regolarizzazione e valorizzazione del lavoro di cura.
Due iniziative che uniscono etica, innovazione e solidarietà, rafforzando il legame tra istituzioni, cittadini e rete del Terzo Settore.