Il Senato ha approvato la questione di fiducia sul decreto legge Terra dei Fuochi, che introduce nuove misure contro i reati ambientali e prevede interventi per la bonifica dei territori colpiti e il sostegno alle popolazioni vittime di calamità naturali. I voti favorevoli sono stati 91, i contrari 55, nessun astenuto. Ora il testo passa alla Camera, che dovrà convertirlo in legge entro il 7 ottobre 2025.
Le novità principali del decreto
Introduzione dell’arresto in flagranza differita per i reati ambientali più gravi (disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti).
Pene più dure per abbandono e gestione non autorizzata dei rifiuti.
Sanzioni accessorie: sospensione della patente, fermo del veicolo e esclusione dall’Albo dei gestori ambientali per imprese irregolari.
Istituzione del nuovo Dipartimento per il Sud presso la Presidenza del Consiglio, con soppressione della Struttura di missione ZES.
Gli oneri finanziari sono stati quantificati in 782 mila euro per il 2025 e in oltre 7,8 milioni annui dal 2026.
Le reazioni politiche
Il senatore di Fratelli d’Italia, Giorgio Salvitti, ha rivendicato il provvedimento:
«Abbiamo dato all’autorità giudiziaria strumenti concreti. Il Governo Meloni non resta inerme: investiti 60 milioni per la mappatura e la caratterizzazione dei terreni, passo fondamentale per le bonifiche».
Critiche invece dall’opposizione. Il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, ha dichiarato:
«Ennesima fiducia, ennesima umiliazione del Parlamento. Nella Terra dei Fuochi si muore tre anni prima rispetto al resto del Paese. Il Governo risponde solo con pene più dure, senza affrontare la vera emergenza sanitaria e ambientale».





