È tornato in carcere Roberto Trombetta, fratello di Luigi, esponente di spicco del clan Belforte di Marcianise, in provincia di Caserta. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’arresto nel supermercato

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Trombetta è stato colto sul fatto dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Marcianise, impegnati in un servizio in abiti civili. I militari si trovavano all’interno di un supermercato quando hanno assistito alla scena: l’uomo stava tentando di imporre ai titolari l’assunzione di una donna.

Durante la “trattativa”, Trombetta avrebbe detto all’imprenditore: “Sei una persona intelligente e dovresti capire che questa richiesta non arriva da me ma da altri”. Una frase che, secondo gli investigatori, lascia intendere un chiaro riferimento al potere del clan.

La misura cautelare

L’arresto è stato immediatamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Dopo l’interrogatorio, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La competenza, per la tipologia di reato contestato, è passata poi al Gip del Tribunale di Napoli, che ha confermato il provvedimento restrittivo.

Il contesto

Il clan Belforte, da decenni radicato a Marcianise e nell’area casertana, è ritenuto uno dei gruppi criminali più influenti del territorio, coinvolto in estorsioni, traffici illeciti e infiltrazioni nel tessuto economico locale. L’episodio conferma, secondo gli inquirenti, il perdurante tentativo della criminalità organizzata di condizionare le attività commerciali attraverso pressioni e intimidazioni.