Nel 2025 l’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di controlli sugli immobili che hanno beneficiato del Superbonus e di altri bonus edilizi. Al centro dell’attenzione non ci sono solo le spese sostenute, ma soprattutto le differenze catastali tra lo stato dell’immobile e le informazioni registrate negli archivi ufficiali.

Molti proprietari hanno già ricevuto una lettera di compliance: non è una multa, ma un invito a verificare eventuali irregolarità e a regolarizzare la situazione.

Controlli sugli immobili: cosa cerca il Fisco

Gli accertamenti incrociano i dati dei lavori realizzati con i bonus e le informazioni presenti al catasto. Spesso, infatti, ristrutturazioni e interventi di efficientamento energetico hanno comportato:

modifiche interne alla distribuzione degli spazi;

variazioni di volumetria;

trasformazione di sottotetti in mansarde;

spostamenti di pareti o creazione di nuove stanze.

Tutti questi cambiamenti possono incidere sulla rendita catastale e, se non comunicati, generano discrepanze che il Fisco ora intende sanare.

Lettera di compliance: come funziona

La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate segnala al proprietario l’eventuale irregolarità e concede un termine per mettersi in regola. In particolare:

se l’immobile ha subito modifiche, è necessario aggiornare il catasto tramite un tecnico abilitato (geometra, ingegnere o architetto);

se non ci sono variazioni sostanziali, il contribuente può fornire documentazione per dimostrare la correttezza dei dati.

Ignorare la lettera può avere conseguenze pesanti: oltre alla restituzione delle agevolazioni fiscali, sono previste sanzioni fino al 200% e il pagamento degli interessi.

Regolarizzazione e ravvedimento operoso

Chi si accorge di un’irregolarità può intervenire spontaneamente sfruttando il ravvedimento operoso, che consente di sanare la posizione con costi ridotti. Questo approccio viene già adottato da molti contribuenti per evitare accertamenti più gravi.

Un’occasione per mettere in ordine i dati catastali

Le lettere di compliance rappresentano quindi una opportunità di regolarizzazione, utile non solo per mantenere i benefici fiscali, ma anche per garantire la conformità dell’immobile in caso di vendita o successione.

In un contesto sempre più digitalizzato e integrato, la corrispondenza tra stato reale dell’immobile e dati catastali diventa fondamentale per evitare problemi futuri.