La produzione di nocciole in Campania ha subito un calo drammatico nella stagione in corso, con punte oltre il 50% rispetto alle medie degli anni precedenti. A lanciare l’allarme è Confagricoltura Campania, che ha raccolto numerose segnalazioni da parte degli agricoltori associati nelle province di Avellino, Caserta, Napoli e Salerno.
Cambiamento climatico e coltivazioni “in asciutto”
Secondo quanto riportato, le coltivazioni tradizionali in asciutto, ovvero prive di sistemi di irrigazione, risultano essere le più colpite. Gli agricoltori denunciano l’effetto combinato di:
Inverni anomali, caratterizzati da temperature insolitamente miti;
Siccità prolungata nei mesi primaverili ed estivi;
Ondate di calore nella fase di allegagione, momento critico per la formazione dei frutti.
Questi fattori hanno generato cascola precoce, ovvero il distacco anticipato dei frutti ancora immaturi, con conseguente drastica riduzione della resa.
L’impatto sul settore corilicolo
La corilicoltura campana, tra le più rilevanti d’Italia per estensione e qualità, si trova oggi a fronteggiare una crisi produttiva aggravata dai cambiamenti climatici. Le perdite non riguardano solo la quantità, ma anche la qualità delle nocciole, con effetti economici pesanti per le aziende agricole del territorio.
Confagricoltura Campania chiede un confronto urgente con le istituzioni regionali e nazionali, per valutare interventi straordinari a sostegno del comparto, sia in termini di ristori economici sia di investimenti strutturali per la modernizzazione dei sistemi di irrigazione e gestione climatica.