Una cameriera è stata violentemente rapinata al termine del suo turno di lavoro a Ercolano, in provincia di Napoli. Tre giovani, a bordo di uno scooter, l’hanno minacciata con un coltello, aggredita fisicamente e trascinata a terra prima di darsi alla fuga. Tutti e tre sono stati fermati dai carabinieri con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
L’aggressione: minacce, pugni e trascinamento per i capelli
Il fatto è avvenuto in tarda serata. Secondo la ricostruzione, la donna era appena uscita dal locale dove lavora quando è stata avvicinata da tre ragazzi su uno scooter. Uno di loro ha estratto un coltello e le ha intimato di consegnare la borsa. La vittima ha cercato di opporre resistenza, ma è stata colpita con un pugno e fatta cadere a terra, battendo la testa sull’asfalto.
Nonostante la caduta, la donna ha continuato a stringere la borsa finché uno dei tre aggressori non l’ha trascinata via afferrandola per i capelli. Solo a quel punto la vittima ha dovuto cedere. I malviventi sono poi fuggiti a bordo dello scooter.
L’intervento dei soccorsi e l’avvio delle indagini
Un passante ha assistito alla scena ed è intervenuto per soccorrere la donna, portandola all’interno di un bar poco distante. Da lì è partita la chiamata al numero di emergenza 112. La donna è stata successivamente visitata presso l’ospedale Maresca di Torre del Greco e dimessa con una prognosi di 7 giorni.
Fondamentale, ai fini investigativi, è stato il sistema di videosorveglianza presente nella zona, che ha consentito ai carabinieri della tenenza di Ercolano di ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione e il tragitto percorso dallo scooter.
Il trucco sulla targa e l’identificazione
Dai filmati è emerso che i rapinatori avevano manomesso la targa del veicolo, modificando una lettera “L” in “E” con nastro adesivo, nel tentativo di rendere più difficile l’identificazione. Tuttavia, questo espediente non ha impedito ai carabinieri di risalire al proprietario dello scooter, un diciannovenne di Mugnano di Napoli.
Le perquisizioni e i sequestri
Durante la perquisizione domiciliare, il mezzo è stato rinvenuto all’esterno dell’abitazione, con tracce evidenti di adesivo sulla targa. In casa, inoltre, sono stati trovati gli abiti utilizzati durante la rapina e altri elementi utili alle indagini.
Nel frattempo, anche gli altri due giovani coinvolti, non presenti al momento della perquisizione, sono stati convinti a costituirsi dai propri genitori. Le successive perquisizioni domiciliari hanno portato al sequestro di tre smartphone, dai quali sono emersi dettagli che confermano la pianificazione premeditata del colpo: dalla divisione dei ruoli (chi portava il coltello, chi il giubbotto, chi guidava) all’esecuzione vera e propria della rapina.
I provvedimenti
I tre giovani sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso. Il giudice ha disposto per loro il trasferimento nelle seguenti strutture:
Uno nel carcere di Poggioreale
Due nel centro di prima accoglienza per minori dei Colli Aminei
Allarme sicurezza: episodi simili anche a Mugnano
Il caso riaccende l’allarme sicurezza nell’area metropolitana napoletana. A Mugnano, nelle stesse ore, si segnalano furti notturni in abitazione compiuti con spray narcotico, tecnica usata per stordire i residenti e agire indisturbati.





