Un laboratorio abusivo per la produzione di tabacco da narghilè scoperto e sequestrato nel comune di Camposano, in provincia di Napoli, dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, al termine di un’indagine info-investigativa condotta dal II Gruppo.
L’attività illecita era gestita da un cittadino di origine siriana di 41 anni e si svolgeva all’interno di un appartamento condominiale, privo di qualsiasi autorizzazione commerciale e sanitaria. Il locale era adibito alla lavorazione e trasformazione di tabacco grezzo in melassa aromatizzata, destinata alla pratica della shisha, nota anche come pipa ad acqua, una tradizione del mondo arabo che prevede l’uso di tabacco miscelato con miele, glicerina e aromi naturali o artificiali.
Produzione non autorizzata e rischio per la salute
Il prodotto confezionato risultava privo di etichettatura obbligatoria e di avvertenze sanitarie, rendendolo particolarmente insidioso. L’assenza di informazioni sui rischi per la salute favorisce la percezione, errata, che la shisha sia meno dannosa rispetto ad altri prodotti da fumo, attirando così anche consumatori occasionali o non fumatori.
Sequestri e valore commerciale del prodotto
Durante le perquisizioni, le Fiamme Gialle hanno sequestrato:
Oltre 1.000 kg di tabacco aromatizzato pronto per la vendita
Circa 900 kg di sostanze utilizzate nella lavorazione
35 macchinari e attrezzature per la produzione e il confezionamento
Oltre 25.000 buste ed etichette contraffatte
2.900 euro in contanti e un orologio d’oro di pregio
Secondo le stime, le migliaia di confezioni rinvenute, già pronte per l’immissione sul mercato nero, avrebbero generato un profitto illecito superiore a 400.000 euro, eludendo totalmente la rete di distribuzione autorizzata e i relativi controlli fiscali.
Reati contestati e segnalazioni
Il responsabile è denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Nola per sottrazione fraudolenta al pagamento delle accise sui tabacchi lavorati, con imposte evase stimate in circa 250.000 euro. È stato inoltre segnalato alle autorità competenti per violazioni in materia di Codice del Consumo, con particolare riferimento alla mancata conformità dell’etichettatura e ai rischi per la salute pubblica.





