Dal 1° gennaio 2025 è attivo il nuovo Bonus Anziani, una misura di sostegno economico rivolta alle persone con più di 80 anni in condizioni di grave non autosufficienza. Il contributo, erogato dall’INPS, sarà però disponibile solo per 25.000 beneficiari, selezionati sulla base di requisiti economici e sanitari stringenti.
Come funziona il Bonus Anziani
Il bonus è composto da due parti:
Quota fissa: simile all’indennità di accompagnamento;
Quota integrativa: fino a 850 euro mensili, erogata a fronte di spese documentate per servizi di cura (badanti, assistenti domiciliari o strutture).
Per accedere al contributo è necessario:
avere almeno 80 anni,
trovarsi in condizioni di bisogno assistenziale gravissimo,
possedere un ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro (è ammesso l’ISEE ristretto, purché valido e aggiornato).
Questionario semplificato, ma ancora complesso per molti
Una delle principali novità riguarda il questionario sul bisogno assistenziale, ora più compatto e basato su risposte “sì/no”. Viene richiesto di inserire:
composizione del nucleo familiare,
presenza di persone disabili,
informazioni su ricoveri e forme di assistenza già attive.
Il punteggio è calcolato automaticamente, ma la compilazione può risultare ancora difficile, specialmente per chi ha poca dimestichezza con le procedure digitali. Molti utenti si rivolgono infatti ai patronati per ricevere assistenza.
Invio documenti online: un passo avanti, ma non per tutti
La documentazione necessaria per ottenere la quota integrativa include:
contratto di lavoro domestico,
buste paga,
fatture di assistenza con prova di pagamento,
eventuale documentazione sanitaria.
Questi documenti devono essere caricati online tramite l’area personale INPS. Il nuovo sistema digitale rappresenta un miglioramento rispetto al passato, ma resta complesso per gli utenti meno esperti, che devono organizzare e trasmettere file entro scadenze molto precise.
Scadenze rigide: rischio di esclusione per errori formali
Uno dei punti più critici riguarda il rispetto dei termini per l’invio della documentazione, pena la sospensione o riduzione del bonus. Le date da rispettare sono:
10 luglio per le spese di aprile-giugno,
10 ottobre per luglio-settembre,
10 gennaio per ottobre-dicembre,
10 aprile per gennaio-marzo.
Eventuali ritardi, anche causati da patronati o errori tecnici, possono compromettere l’accesso al contributo.
Un aiuto concreto, ma non ancora inclusivo
Le modifiche introdotte dall’INPS rappresentano un passo avanti sul piano operativo, ma non eliminano i limiti strutturali della misura. La procedura resta complessa per le persone anziane più fragili, spesso senza competenze digitali. Il carico burocratico ricade quasi sempre sui familiari, già coinvolti nella gestione quotidiana dell’assistenza.
Il Bonus Anziani, pur rappresentando un importante strumento di supporto, rischia di non raggiungere tutte le persone che ne avrebbero più bisogno, trasformandosi in una misura selettiva più che universalistica.