Sedici persone arrestate, ritenute contigue al clan attivo tra Cardito e Carditello, guidato da Francesco Ullero, noto come “Cul ’e Stopp”. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casoria, su coordinamento della Procura di Napoli, con un’ordinanza firmata dal Gip Luca Rossetti su richiesta della DDA.

Gli arrestati sono gravemente indiziati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini hanno documentato oltre 30 episodi estorsivi a danno di commercianti e cittadini, e l’attività del clan nel rifornimento delle piazze di spaccio.

Il gruppo esercitava un controllo territoriale violento, con picchiatori incaricati di intimidire chi non pagava. Alcuni atti sono avvenuti in pieno giorno, senza precauzioni, a conferma della forza intimidatoria del clan. Tra i casi più gravi, un’aggressione a madre e figlia per costringerle a lasciare un’abitazione, e l’incendio doloso di un bistrot.

Il clan Ullero si inserisce in un contesto criminale già segnato da faide, come quella che in passato vedeva al vertice Francesco Pezzella (Pan ’e Ran). L’omicidio di Antonio Vitale, freddato nel centro di Cardito, aveva già fatto emergere la tensione nell’area.

Nell’ordinanza compaiono anche i nomi di:
– Rocco Chianese (Rocchino o Chiatton)
– Giuseppe De Simone (Pepp o Fisic)
– Carmine Polito (Carminiell)
– Giovanni Cipolletti (Cipoll di Caivano)
– Carlo Ullero (Carlino)
– Enzo Mele (Melill)
– Vincenzo Avverso (Enzuccio)
– Antimo Ronga (Antimuccio)
– Luigi Tornatelli (Cipolla di Afragola)
– Domenico Iavarone (Mimmo)
– Dario Capasso (‘O Pescivendolo)
– Nicola Barra (Nicol Fasul)
– Antonietta Capasso

Le indagini confermano l’ascesa criminale di Ullero, passato da gregario a capo-bastone, secondo diversi collaboratori di giustizia. L’inchiesta ha anche scoperto una lista di imprenditori da taglieggiare, tramandata da clan a clan, segno di un sistema radicato e sistematico. L’area nord di Napoli resta uno dei fronti più caldi della lotta alla camorra.