Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola, sarebbe morta dopo minuti di agonia per i ripetuti colpi alla testa inflitti con una pietra dal suo ex fidanzato, Alessio Tucci, 18 anni. È quanto emerge dall’ordinanza del gip del Tribunale di Napoli Nord, Stefania Amodeo, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane.

Secondo il giudice, esiste un “pericolo concreto di reiterazione di reati della stessa specie”, che esclude ogni altra misura cautelare meno severa.

L’ipotesi shock: Martina forse ancora viva mentre veniva coperta dai rifiuti
Dalle prime analisi medico-legali, contenute nell’ordinanza, emergerebbe che Martina non è morta subito: i colpi inferti alla testa con una pietra non sarebbero stati immediatamente letali. La ragazza sarebbe rimasta in vita per diversi minuti, e sarebbe ancora agonizzante quando Tucci ha tentato di nascondere il corpo, coprendola con un mobile-armadio e materiali di risulta trovati nell’appartamento in disuso dove è poi rinvenuto il cadavere.

L’autopsia, che sarà affidata ufficialmente il 3 giugno, fornirà ulteriori dettagli sulle cause della morte e sulla durata dell’agonia.

Il profilo di Tucci: “Freddo, lucido, privo di controllo degli impulsi”
Nell’ordinanza, il gip Amodeo descrive Alessio Tucci come “allarmante”, incapace di controllare i propri impulsi, ma allo stesso tempo lucido e calcolatore. Dopo il delitto, infatti, ha partecipato alle ricerche, ha mentito agli inquirenti, ha fatto sparire i suoi vestiti sporchi di sangue e ha rassicurato i genitori di Martina, fingendo di non sapere nulla.

Il giudice sottolinea la “tranquillità” e la “capacità di affrontare con freddezza un evento di tale gravità”, elementi che aggravano il quadro psicologico e giudiziario del 18enne.

Le parole della Procura: “Crudeltà, efferatezza, disinvoltura”
Nella conferenza stampa tenutasi il giorno precedente, la procuratrice Anna Maria Lucchetta (Procura di Napoli Nord) ha parlato di un omicidio compiuto con “crudeltà”, “efferatezza”, “tranquillità” e “disinvoltura”. Un comportamento, quello di Tucci, che rafforza l’idea di una personalità disturbata e potenzialmente pericolosa per la collettività.