Una svolta epocale si profila per gli aspiranti medici e veterinari, anche a Napoli. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 15 maggio 2025, n. 71, è stato ufficialmente abolito il tradizionale test d’ingresso nazionale per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria.
Dal test al “semestre filtro”
A partire dall’anno accademico 2025/2026, l’accesso al primo semestre di questi corsi sarà libero. Gli studenti potranno quindi iscriversi direttamente e accedere al cosiddetto “semestre filtro”, una fase iniziale del percorso formativo che rappresenta, a tutti gli effetti, un momento selettivo.
Durante il semestre filtro, gli studenti frequenteranno insegnamenti comuni in ambiti fondamentali come scienze biologiche, chimiche, biochimiche e fisiche, che costituiranno la base del futuro corso di studi.
Selezione basata sul merito accademico
Tuttavia, la liberalizzazione dell’accesso non significa eliminazione della selezione. Solo gli studenti che supereranno tutti gli esami previsti nel semestre filtro e otterranno un punteggio sufficiente nella graduatoria di merito nazionale potranno accedere al secondo semestre del corso di laurea.
In pratica, sarà possibile iscriversi liberamente alla prima parte del corso, ma l’ammissione vera e propria avverrà solo dopo una verifica oggettiva delle competenze acquisite. La graduatoria sarà stilata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, sulla base di risultati d’esame standardizzati a livello nazionale.
CFU, graduatorie e sedi: cosa cambia per gli studenti
Durante il semestre filtro, gli studenti dovranno acquisire almeno 18 crediti formativi universitari (CFU) superando esami in discipline comuni, stabilite con apposito decreto ministeriale. Le prove saranno uniformi su tutto il territorio nazionale, per garantire equità nella valutazione.
Al momento dell’iscrizione, ogni studente potrà indicare almeno cinque sedi universitarie in ordine di preferenza. In caso di mancata ammissione al corso prescelto, sarà possibile proseguire gli studi in corsi affini (biomedici, sanitari, farmaceutici o veterinari) e mantenere i CFU acquisiti. Inoltre, l’iscrizione al semestre filtro potrà essere ripetuta fino a un massimo di tre volte, offrendo ulteriori opportunità di accesso.
Impatto sugli atenei, inclusi quelli napoletani
Il decreto punta a garantire uniformità dei percorsi formativi su scala nazionale. Università come la Federico II, la Vanvitelli e altri atenei campani dovranno adeguare i loro programmi didattici, anche in vista di un possibile aumento degli iscritti. Sarà necessario prevedere misure organizzative aggiuntive, come attività integrative e risorse didattiche potenziate.
Un altro aspetto centrale riguarda i finanziamenti universitari: il numero di studenti ammessi al secondo semestre inciderà sulla quota assegnata a ciascun ateneo dal Fondo per il finanziamento ordinario (FFO). In questo modo, si premiano le università in grado di formare e selezionare efficacemente gli studenti.
Esclusioni e fase transitoria
È importante sottolineare che, almeno per ora, le nuove regole non si applicano alle università non statali legalmente riconosciute, né ai corsi interamente erogati in lingua inglese. Si tratta quindi di un cambiamento che, pur avendo una portata nazionale, sarà introdotto gradualmente.