“Siamo stanchi, non ce la facciamo più”. Il grido d’allarme arriva dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, tra i promotori della marcia “Lungomare senza pistole”, organizzata a una settimana dalla sparatoria avvenuta alla Rotonda Diaz, sul lungomare partenopeo. Un episodio di violenza che ha scosso cittadini, istituzioni e forze dell’ordine.
Sparatoria alla Rotonda Diaz: i fatti
Durante una lite tra un giostraio e un uomo, Angelo Bottino, 33 anni, già in regime di semilibertà, ha estratto una pistola a tamburo e ha esploso diversi colpi in mezzo alla folla. Due persone sono rimaste ferite, fortunatamente in modo non grave. Al momento dell’aggressione, Bottino era accompagnato dai suoi quattro figli minorenni, una circostanza che rende l’episodio ancora più drammatico.
“Vogliamo telecamere e sorveglianza costante”
«Serve subito un piano straordinario di sicurezza: installazione di telecamere su tutto il lungomare e **presidio fisso delle forze dell’ordine» – ha dichiarato Borrelli, affiancato dai consiglieri municipali Lorenzo Pascucci, Gianpiero Perrella e Luca Bonetti, e dal co-portavoce regionale di Europa Verde Rosario Visone.
Oltre al potenziamento della sorveglianza, viene lanciato un appello urgente a coinvolgere i servizi sociali: «Dobbiamo salvare i bambini di oggi, altrimenti domani saranno loro a impugnare una pistola» – ha avvertito Borrelli.
La memoria di Francesco Pio Maimone e la condanna dell’omertà
Borrelli ha ricordato anche il caso di Francesco Pio Maimone, giovane ucciso in un agguato simile: «Solo per fortuna domenica scorsa non c’è scappato il morto. Ma non dimenticheremo mai né la vittima, né la rete di connivenze e omertà che cercò di proteggere il killer Francesco Pio Valda».
Parcheggiatori abusivi e violenza crescente a Chiaia
Durante un blitz effettuato sabato sera in zona Riviera di Chiaia, Borrelli ha denunciato l’aggressione di un automobilista da parte di un parcheggiatore abusivo, un 55enne con precedenti specifici. L’uomo avrebbe strappato il borsello alla vittima, minacciandola e colpendola fisicamente. È poi fermato dagli agenti della Polizia di Stato.
“Estorsioni, violenza e racket: servono tolleranza zero e denunce”
«La situazione è diventata insostenibile» – ha ribadito Borrelli. «Gli estorsori della sosta agiscono con sempre maggiore arroganza e violenza, aggredendo chi si rifiuta di pagare e danneggiando le auto. Dietro c’è un vero e proprio racket: ogni fine settimana, i criminali raccolgono migliaia di euro destinati ai clan, che assegnano loro le aree in cui operare».
L’appello è chiaro: servono più controlli, denunce dei cittadini, e un cambiamento culturale. “Smettiamo di salutare e sorridere a chi ci ricatta per parcheggiare – ha concluso – Dobbiamo stroncare questo fenomeno che non è solo napoletano: anche a Cagliari, recentemente, sono stati effettuati 12 arresti per lo stesso motivo”.