A Torre Annunziata scoppia una nuova tempesta giudiziaria che coinvolge la politica locale. Tre consiglieri comunali e un ex assessore sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari per falsa attestazione a un pubblico ufficiale. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato alla luce debiti mai dichiarati nei confronti del Comune per un importo complessivo di oltre 36mila euro.

Le accuse e i soggetti coinvolti
Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati avrebbero presentato false dichiarazioni al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Comune. In particolare, nel luglio-agosto 2024, avrebbero attestato di non avere debiti liquidi ed esigibili nei confronti dell’Ente, omettendo invece l’esistenza di somme non versate relative a Imu, Tari, Tares e Tarsu per gli anni 2007-2020.

I soggetti coinvolti sono:

Gianfranco Scafa, ex assessore, dimessosi nel novembre scorso

Raffaella Celone, consigliera comunale

Maria Di Maio, consigliera comunale

Raffaele De Stefano, consigliere comunale

Il procedimento giudiziario
Le Fiamme Gialle di Torre Annunziata, su delega della Procura della Repubblica, hanno accertato che i quattro amministratori, nonostante fossero formalmente debitori nei confronti del Comune, hanno dichiarato il falso, rendendosi incompatibili con il ruolo ricoperto. Ora, con la chiusura delle indagini preliminari, rischiano di finire a processo per falsa attestazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità o qualità personali.

Le reazioni politiche
Il sindaco Corrado Cuccurullo ha commentato la vicenda con fermezza, sottolineando l’importanza di fare chiarezza in tempi brevi:

“Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e confido che i consiglieri comunali coinvolti possano quanto prima chiarire la loro posizione. È necessario farlo al più presto, perché dopo due anni di commissariamento, Torre Annunziata ha voltato pagina.”

Un colpo alla stabilità amministrativa
L’inchiesta rappresenta un duro colpo per la neonata amministrazione comunale, già reduce da un lungo periodo di commissariamento. Se le accuse venissero confermate, il Comune potrebbe trovarsi nuovamente in una situazione di instabilità politica.