Paola Catanzaro, ex veggente e transgender, nota per il suo passato come showgirl e attrice con il nome d’arte di Sveva Cardinale, è diventata tristemente celebre per una serie di truffe ai danni di numerosi individui, approfittando della loro necessità di affidarsi al sovrannaturale. La sua vicenda ha attirato l’attenzione anche delle trasmissioni televisive, come Le Iene, che si sono occupate del caso.

La Corte di Cassazione ha recentemente reso definitiva la condanna di Paola Catanzaro a cinque anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Questo risulta dalla conferma della sentenza di appello, che ha ridotto la pena di sette anni inflitta nel giugno 2024 dalla Corte d’Appello di Lecce, dopo aver dichiarato estinti alcuni reati fiscali per i quali Catanzaro era stata condannata. Inoltre, la condanna definitiva ha coinvolto anche i suoi complici, Francesco Rizzo (marito della Catanzaro), che ha ricevuto una pena di quattro anni e otto mesi, e Anna Picoco, condannata a un anno e due mesi di reclusione.

La vicenda ha portato anche alla revisione della condanna della sorella di Paola, Giuseppa Catanzaro, la quale, inizialmente condannata a un anno e dieci mesi, ha visto la pena annullata con rinvio alla Corte d’Appello di Lecce per la rideterminazione della pena.

Il Ruolo di Paola Catanzaro nell’Associazione a Delinquere
Paola Catanzaro ha ricoperto il ruolo di promotore, capo e organizzatore all’interno di un’associazione criminale che, sfruttando la credulità popolare e la disperazione di alcune persone, ha organizzato truffe milionarie. Catanzaro, con il suo alter ego di “Sveva Cardinale”, si era fatta largo come una finta veggente, sostenendo di avere visioni divine, tra cui apparizioni della Madonna, fin da quando aveva 17 anni. Le sue storie, legate a esperienze sovrannaturali, le hanno permesso di creare una comunità di fedeli disposti a seguirla ciecamente e a donarle ingenti somme di denaro.

Le Truffe: Dal Progetto Croci alle Generose Donazioni
Le truffe organizzate dalla Catanzaro si sono sviluppate intorno a credenze e promesse di salvezza, come il famoso “progetto croci”. Secondo Catanzaro, le croci dovevano essere piantate in tutto il mondo per evitare catastrofi e allontanare il diavolo. Questa iniziativa ha raccolto milioni di euro, anche grazie a generose donazioni da parte di imprenditori e professionisti affermati, non solo pugliesi ma anche da altre regioni italiane.

I truffati erano convinti che queste croci avrebbero avuto il potere di fermare disgrazie e malattie. Le accuse suggeriscono che la Catanzaro abbia sfruttato il bisogno di molte persone di trovare risposte alle proprie difficoltà, offrendo loro soluzioni religiose e spiritiche in cambio di denaro.

Le Condanne e i Risarcimenti
Nel 2024, erano già diventate definitive le condanne per altri membri dell’associazione criminale, tra cui Giuseppe Conte, Anna Casciaro e Stefania Casciaro, che hanno ricevuto pene da un anno a un anno e dieci mesi di reclusione. Le vittime, che avevano subito danni economici e psicologici a causa delle truffe, sono riconosciute come parti civili e potranno ottenere un risarcimento, che sarà definito in sede civile.