Un santuario di epoca greco-romana, con reperti votivi ancora intatti, è stato rinvenuto a Ponte, in provincia di Benevento, durante i lavori per la realizzazione della linea Alta Velocità Napoli-Bari. La scoperta, di straordinaria importanza, testimonia la presenza di antichi culti che intrecciano tradizioni sannite, greche e romane.

I reperti sono presentati presso la Sala Paleontologica del Centro Operativo di Benevento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, in attesa che l’area del santuario sia resa accessibile ai visitatori.

Un luogo di culto dedicato alla fertilità e alla guarigione
L’analisi dei reperti suggerisce che il santuario fosse dedicato alle divinità della guarigione e della fertilità della terra. Tra i manufatti recuperati spiccano:

Statuette votive raffiguranti giovani donne devote e uomini guerrieri
Un modello di tempietto in terracotta, utilizzato per accogliere le offerte
Materiale votivo di tipo anatomico, probabilmente legato a pratiche rituali di guarigione
Reperti in ceramica e monete risalenti all’epoca dell’insediamento
La presenza di elementi sanniti, greci e romani conferma il valore storico dell’area, dove i culti si sono stratificati nel corso dei secoli.

La mostra e le iniziative per il pubblico
Durante la presentazione, il Soprintendente di Napoli Area Metropolitana e per le province di Caserta e Benevento, Mariano Nuzzo, ha sottolineato l’importanza di restituire queste scoperte alla comunità.

“È la prima mostra che inauguriamo per restituire alla fruizione la storia che i territori di questa nuova linea ci raccontano. Abbiamo pensato anche a un pubblico di giovanissimi con pannelli dedicati a loro.”

Nuzzo ha inoltre evidenziato come i lavori per le grandi infrastrutture possano trasformarsi in un’opportunità per nuove scoperte archeologiche, contribuendo alla diffusione della cultura e della conoscenza storica.

Il progetto prevede l’organizzazione di altri momenti divulgativi in collaborazione con le Istituzioni, le Soprintendenze e il Gruppo FS, con il supporto del Ministero della Cultura. L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio archeologico emerso, rendendolo fruibile al pubblico e alle future generazioni.

L’area del santuario diventerà presto visitabile, permettendo di scoprire da vicino un tassello fondamentale della storia antica del territorio.