L’area dei Campi Flegrei continua a essere interessata da fenomeni di bradisismo, ma senza segnali di variazioni significative rispetto agli ultimi mesi. A confermarlo è Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, che ha fatto il punto sulla situazione, rispondendo alle recenti preoccupazioni sollevate da alcuni esperti.

Attività sismica e deformazione crostale: la situazione attuale
«Posso dirlo con certezza: ai Campi Flegrei si continua con una dinamica bradisismica caratterizzata da terremoti meno frequenti, una deformazione crostale di circa un centimetro – in linea con quanto registrato ad agosto – e un degassamento intenso, ma presente da molti anni», ha dichiarato Di Vito all’Adnkronos.

L’ultima settimana ha visto il verificarsi di 44 eventi sismici con magnitudo superiore a 0, senza però un incremento preoccupante dell’attività. L’esperto ha sottolineato che le scosse possono alternarsi a periodi di quiete, ma che questo rientra nella normale evoluzione del fenomeno bradisismico.

L’importanza del monitoraggio continuo
Di Vito ha ribadito che l’attività di monitoraggio dell’area flegrea è attiva dal 1982-1984 e permette di tenere costantemente sotto controllo ogni parametro rilevante.

«Lo scenario è in continua evoluzione, ma oggi non è cambiato nulla rispetto a ieri o all’altro ieri. Disponiamo di strumenti avanzati che analizzano i dati in tempo reale», ha spiegato.

Previsioni per il futuro: ci saranno altre scosse?
Secondo il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, il legame tra deformazione della crosta ed eventi sismici farà sì che in futuro si verifichino ancora nuove scosse, come già avvenuto negli ultimi mesi. Tuttavia, al momento non ci sono segnali di un’evoluzione critica o di un’imminente eruzione.