Il Governo italiano ha introdotto un nuovo incentivo economico per sostenere le famiglie: il Bonus 250 euro INPS 2025, dedicato esclusivamente alle madri lavoratrici. Sebbene l’iniziativa rappresenti un sostegno per molte famiglie, ha già sollevato alcune polemiche, in quanto non tutti i lavoratori rientrano nei criteri di ammissibilità.
Chi può richiedere il bonus?
Il contributo è destinato a:
Madri lavoratrici con contratto a tempo indeterminato: sia nel settore pubblico che privato.
Lavoratrici autonome, escluse quelle aderenti al regime forfettario.
Inoltre, le beneficiarie devono soddisfare i seguenti requisiti:
Due figli a carico, con il più piccolo di età inferiore ai 10 anni.
Tre o più figli a carico, con il più piccolo di età inferiore ai 18 anni.
Reddito complessivo non superiore a 40.000 euro annui.
Importo e modalità del contributo
Il bonus prevede un esonero totale dai contributi previdenziali fino a un massimo di 3.000 euro annuali, distribuiti in 250 euro mensili. Il sostegno verrà interrotto quando il figlio più piccolo supera i limiti di età previsti (10 anni per due figli, 18 anni per tre o più figli).
L’agevolazione è pensata per alleggerire il peso delle spese familiari, pur mantenendo il limite dei 3.000 euro complessivi per l’anno 2025.
Come richiedere il bonus?
Le domande per il Bonus 250 euro devono essere inviate direttamente sul portale INPS. Le lavoratrici interessate dovranno accedere tramite SPID, CIE o CNS e compilare l’apposito modulo. I dettagli sulla procedura verranno forniti in una circolare INPS che sarà pubblicata entro la fine di gennaio 2025.
Le critiche
Nonostante il potenziale impatto positivo, il bonus ha ricevuto alcune critiche. In particolare, i limiti reddituali e i requisiti legati al contratto di lavoro escludono molte madri, tra cui quelle con contratti a termine o aderenti al regime forfettario. Inoltre, alcuni sindacati sottolineano che un sostegno temporaneo non basta per affrontare le difficoltà strutturali delle famiglie italiane, come l’accesso ai servizi per l’infanzia.





