Il Bonus Mamme, introdotto nel 2024, è stato confermato anche per il 2025, ma con alcune importanti novità. Tra queste, un limite di reddito definito e un’estensione della platea delle beneficiarie. Tuttavia, come già accaduto in passato, non mancano le categorie escluse.
Cosa Prevede il Bonus Mamme 2025
Il Bonus Mamme è una misura di decontribuzione pensata per le mamme lavoratrici. La Legge di Bilancio 2025 ha confermato questa agevolazione, introducendo però alcune modifiche:
Estensione alle lavoratrici autonome e con contratto a tempo determinato, purché non aderiscano al regime forfettario.
Limite di reddito: fissato a 40.000 euro/anno.
Esonero parziale: rispetto al 2024, il bonus non prevede più un’esenzione totale dai contributi previdenziali, ma una riduzione parziale che sarà definita tramite apposito decreto.
L’agevolazione non sarà valida per chi beneficia di altre misure di decontribuzione introdotte nel 2023 dalla Legge 213.
Chi È Escluso dal Bonus Mamme 2025
Nonostante l’allargamento della platea, alcune categorie rimangono escluse:
Madri con un solo figlio, anche in caso di disabilità.
Lavoratrici domestiche, come colf e badanti.
Madri disoccupate o pensionate.
Lavoratrici con regime forfettario.
Questi criteri mirano a circoscrivere i benefici alle lavoratrici che rispondono ai requisiti specifici fissati dalla legge.
Come Richiedere il Bonus Mamme 2025
Le mamme interessate devono seguire una semplice procedura per accedere al bonus:
Comunicazione al datore di lavoro o direttamente all’INPS.
Se optano per l’INPS, devono utilizzare l’applicativo online “Utility esonero lavoratrici madri”.
Documentazione necessaria:
Indicare il numero di figli e i relativi codici fiscali (fino a un massimo di tre figli).
Tempistiche: è importante rispettare i termini indicati dall’INPS per evitare esclusioni.
Un Aiuto Concreto con Alcune Limitazioni
Il Bonus Mamme 2025 rappresenta un’opportunità significativa per molte lavoratrici, ma resta soggetto a limiti e paletti che escludono alcune categorie di mamme.
Per rimanere aggiornati sulle modalità di accesso e sui decreti attuativi, è consigliabile monitorare il sito dell’INPS e consultare il proprio datore di lavoro.





