La tragedia che ha portato alla morte di Arcangelo Correra ha sollevato molte domande, soprattutto riguardo alle circostanze esatte dell’incidente e alla provenienza della pistola da cui è partito il colpo fatale. Secondo le prime ricostruzioni, Renato Caiafa, amico di Correra e unico indagato al momento, aveva in mano l’arma calibro 9×21 quando è partito il colpo. Gli investigatori hanno confermato che si è trattato di uno sparo accidentale, escludendo l’intenzionalità dell’azione. Tuttavia, sono ancora in corso accertamenti per chiarire i dettagli dei minuti precedenti al tragico evento, che si è verificato poco prima dell’alba.
Indagini in Corso e Incertezze sulla Pistola
Restano dubbi sulla reale proprietà e provenienza della pistola. La difesa potrebbe puntare sulla difficoltà di attribuire a Caiafa la titolarità dell’arma, dal momento che l’idea che una pistola possa essere stata trovata vicino alla ruota di un’auto in piena vista sembra poco plausibile. In piazza Sedil Capuano, luogo dell’incidente, non sono presenti sistemi di videosorveglianza pubblici, ma gli inquirenti stanno cercando filmati da telecamere private per ricostruire gli eventi.
Situazione Legale di Caiafa e Testimonianze
Renato Caiafa, attualmente in custodia cautelare a Poggioreale, dovrà affrontare la convalida del fermo per i reati di porto e detenzione di arma da fuoco e ricettazione. È inoltre indagato a piede libero per omicidio colposo. Il giovane ha dichiarato di non aver mai visto un’arma da fuoco prima di quella notte, sostenendo di averla presa pensando fosse finta. Con Caiafa e Correra c’era un altro giovane, testimone collaborativo con gli inquirenti, le cui dichiarazioni concordano con quelle dell’indagato.
Misure per Contrastare la Violenza Giovanile
A seguito di questa tragedia e di altri recenti episodi di violenza giovanile, il Ministero dell’Interno ha predisposto un piano straordinario per intensificare i controlli nelle aree più frequentate dai giovani durante le ore notturne a Napoli. Durante una riunione in prefettura con il ministro Matteo Piantedosi, il sindaco Gaetano Manfredi e i vertici delle forze dell’ordine, è pianificata l’installazione di ulteriori telecamere di videosorveglianza e l’arrivo di altri 300 agenti per rafforzare la sicurezza in città.