Daniele Frassanito, appena 19 anni, si trova nuovamente al centro di una grave vicenda giudiziaria, con una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti. Il giovane, originario di Taranto ma attivo a Ponticelli, viene ritenuto un affiliato del clan Casella, gruppo legato alla criminalità organizzata locale. Nonostante la giovane età, Frassanito ha già accumulato una serie di precedenti penali, compreso un arresto lo scorso aprile e un passato segnato da un agguato subito in circostanze poco chiare. Le accuse mosse contro di lui includono rapina pluriaggravata, detenzione e porto abusivo di armi e lesioni aggravate, in concorso con altre persone ancora da identificare.
La nuova misura cautelare è scaturita dalle indagini su una rapina commessa il 14 dicembre 2023 in una tabaccheria di via Ulisse Proto Giurleo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, cinque uomini mascherati, tra cui uno armato di pistola, hanno fatto irruzione nel negozio, prelevando 500 euro dal registratore di cassa e rubando tabacchi per un valore complessivo di 3.200 euro. Durante l’episodio, il titolare dell’attività finì aggredito violentemente: i malviventi lo hanno colpito con calci, pugni e con un colpo alla nuca inflitto con il calcio della pistola.
Le indagini, condotte con precisione dalla sezione Antirapina della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal dirigente Leuci e dal vice questore Fusco, hanno permesso di identificare Frassanito come uno degli autori dell’aggressione, grazie a un’impronta digitale rilevata sul vetro della porta d’ingresso. Nonostante questa identificazione, l’inchiesta non è ancora conclusa e le autorità stanno continuando il lavoro per individuare e catturare i quattro complici.
La figura di Daniele Frassanito è tristemente nota nella cronaca locale, avendo già fatto parlare di sé lo scorso aprile. Allora, era arrestato con l’accusa di aver partecipato al pestaggio di un pusher nell’ambito di una tentata estorsione. In quell’episodio, i membri del clan Casella avevano minacciato un uomo per costringerlo a collaborare nelle loro attività di spaccio: la vittima, un 45enne, era convocata nella zona sotto controllo del clan, in prossimità dell’ASL di Ponticelli. Quando l’uomo aveva rifiutato di assecondare le richieste, chiedendogli di pagare 10.000 euro o di cedere le chiavi della sua abitazione, era brutalmente aggredito.
Poco dopo, però, la vittima ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato una rapida indagine e arrestato tre persone coinvolte: Giuseppe Musella, detto “figlio di Ciro Ciro”, Emanuele Russo, soprannominato “Folletto”, e Daniele Frassanito, noto come “’o creaturo” o “faccia d’angelo”. I tre sono ritenuti membri del clan Casella, alleato con altre famiglie camorristiche come i De Luca Bossa e i Minichini, in contrasto con il clan De Micco. Gli arresti erano eseguiti dai carabinieri per accuse di tentata estorsione aggravata, rapina, lesioni personali, porto abusivo di arma da fuoco e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.





