La comunità di Casoria si è stretta attorno alla famiglia e agli amici di Santo Romano, nel corso di un addio che ha visto la partecipazione di centinaia di persone profondamente commosse e addolorate. Il giovane, 19 anni, è tragicamente ucciso nella notte tra il 1° e il 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio, durante una lite scoppiata per un futile motivo, un incidente assurdo e crudele: un pestone su una scarpa.
Nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, un silenzio rotto soltanto dagli applausi e dai cori degli amici e dei familiari ha accompagnato l’ingresso della bara bianca, decorata da maglie da calcio e un paio di guanti da portiere, a simboleggiare il ruolo che Santo ricopriva con passione nella sua squadra, il Micri, un club di Eccellenza Campania. L’intera comunità, amici e compagni di squadra hanno voluto onorarlo indossando maglie bianche con la scritta “Santo per sempre” accanto alla sua foto. I compagni di vita e di campo di Santo si sono riuniti intorno alla bara per un ultimo saluto, accompagnati da lettere di addio e lacrime di chi non riesce ancora a credere alla sua scomparsa.
Il vescovo ausiliare di Napoli, monsignor Francesco Beneduce, ha officiato il funerale, rivolgendosi con parole toccanti agli amici di Santo, invitandoli a scegliere la vita, a “fare gioco di squadra” e a seguire l’esempio positivo del giovane. “Anche se non era capitano, Santo era un leader, sapeva mettere tutti insieme,” ha ricordato, sottolineando come l’amicizia e la collaborazione siano fondamentali per affrontare la rabbia e il dolore. Beneduce ha invitato i giovani a indossare “la maglietta giusta nel campo giusto,” allontanandosi dall’odio e dalla violenza, per costruire una vita in cui prevalgano amore e solidarietà.
Anche le istituzioni locali hanno voluto rendere omaggio a Santo, con la presenza dei sindaci di Casoria e San Sebastiano al Vesuvio, Raffaele Bene e Peppe Panico, accompagnati dal vicesindaco della Città metropolitana Giuseppe Cirillo e dall’assessora regionale Armida Filippelli. I gonfaloni dei Comuni e della Regione Campania sono stati esposti accanto all’altare, un simbolo della vicinanza e della solidarietà delle istituzioni.
Fuori dalla chiesa, un gruppo di amici ha lanciato un ultimo coro, gridando “Giustizia, giustizia” per ricordare Santo e chiedere che la sua tragica morte non sia dimenticata. Un applauso da stadio, fortissimo e commovente, ha salutato il ragazzo, accompagnato dal volo di palloncini bianchi, a simboleggiare la purezza e la breve vita spezzata.
Nel frattempo, la giustizia sta seguendo il suo corso. Il responsabile, un ragazzo di 17 anni, è arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, poiché anche un amico di Santo è rimasto ferito durante l’episodio. Durante l’udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minorenni di Napoli ha disposto per il ragazzo la custodia cautelare in un istituto penale minorile, un primo passo verso la giustizia per una vicenda che ha sconvolto la comunità e aperto una ferita profonda.